venerdì, Marzo 29, 2024

11 vigilantes nei guai, domiciliari e obbligo di firma per aver sottratto denaro dalle casse automatiche di Atac

Undici vigilantes sono finiti agli arresti domiciliari a Roma con l’accusa, a vario titolo, di peculato e simulazione di reato ai danni dell’Atac. Per altri due è stato applicato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

E’ il bilancio di un’operazione della Guardia di Finanza della Capitale che, durante le indagini coordinate dalla Procura di Roma, ha accertato “gravi e reiterate condotte” di cui sono accusate delle guardie giurate dipendenti della società di vigilanza che si è aggiudicata l’appalto sulla gestione dei servizi di prelievo, ricarica, trasporto e vigilanza dei titoli di viaggio e del denaro delle casse automatiche (parcometri, biglietterie, macchine distributrici di biglietti bus e metro) di proprietà dell’Atac.

I diversi riscontri eseguiti dalla GdF, sia presso l’azienda municipalizzata, sia esaminando le stesse macchine distributrici di biglietti, hanno permesso di delineare “un collaudato sistema criminale, tanto semplice quanto dannoso”. Secondo gli inquirenti gli indagati attraverso alcuni stratagemmi e approfittando della vetustà ed obsolescenza delle macchine emettitrici di biglietti, asportavano dalle casse banconote e monete, spesso anche non rendicontate dal contatore elettronico. Condotte criminali sistematiche e fonte di danni costanti per Atac. Il profitto veniva utilizzato per l’acquisto di beni di consumo di varia natura e per il pagamento di vacanze. Tutti gli indagati sarebbero stati ampiamente a conoscenza del sistema, ma alcuni di loro preferivano agire individualmente o, comunque, senza dividere con il collega di turno il provento dell’attività illecita.

La media del guadagno illecito per ciascuno degli indagati è stimata tra i 250 e i 500 euro al giorno. Per giustificare gli ammanchi, quando rilevati dalla società titolare dell’appalto in sede di rendicontazione, le guardie ricorrevano a espedienti di ogni tipo, arrivando anche a simulare dei tentativi di furto. Poi le valutazioni fatte dal Gip: “Modalità operative collaudate” quelle poste in essere dai vigilantes finiti agli arresti. Il gip Corrado Cappiello ha voluto sottolineare che “anche grazie ad una sostanziale assenza di controlli” le guardie giurate sono riuscite “ad appropriarsi quotidianamente di parte degli incassi delle biglietterie e dei parcometri Atac in ragione delle mansioni loro affidate”. 

Le “appropriazioni di denaro quantificabili presuntivamente nell’importo di alcune centinaia di euro a persona per turno, costituenti di fatto, una parallela e sicura fonte di reddito con cui – stando alle parole degli stessi indagati – soddisfare l’acquisto di beni di consumo ovvero garantirsi la pensione, tanto da non preoccuparsi né dei controlli di polizia né della paventata presenza di telecamere nei furgoni”. Queste condotte – sottolinea il giudice – sono caratterizzate dal più totale disprezzo per le regole e una personalità connotata dall’assoluta assenza di senso del dovere e di responsabilità nello svolgimento del proprio lavoro”. Poi c’è da registrare la nota di Atac, che scarica i costi economici dei colpi sulla ditta appaltante, questa la nota diffusa a metà mattinata di mercoledì: “ In relazione a notizie che riportano dell’indagine nei confronti di alcuni addetti della ditta aggiudicataria della gara indetta da Atac per il trasporto e la vigilanza di denaro e valori, Atac sottolinea che tutti gli eventuali ammanchi sono a carico del fornitore.  Atac, che è parte lesa dell’inchiesta e si costituirà parte civile nel procedimento, ha assicurato “piena e costante collaborazione agli organi investigativi e si è attivata anche per rendere più efficaci i sistemi interni che sovrintendono alla gestione dei valori”. Anche per questa ragione Atac ha deciso di investire nello sviluppo dei pagamenti elettronici. Sono stati già aggiornati 1.000 parcometri, rendono noto, nei quali è già possibile pagare con carta di credito, ed è stata decisa la sostituzione delle macchinette emettitrici biglietti, ormai obsolete, per offrire anche questa possibilità di pagamento”.

Redazione
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