giovedì, Aprile 25, 2024

Genova, la demolizione dei resti del Ponte Morandi inizierà il 15 dicembre e la ricostruzione sarà avviata alla fine di marzo

Il cantiere per la demolizione del Ponte Morandi aprirà il 15 dicembre e la ricostruzione avrà inizio alla fine di marzo. Ad annunciarlo è il sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci che oggi ha consegnato negli uffici della procura il piano di demolizione dei due tronconi rimasti scelto dalla struttura commissariale tra un ventaglio di proposte. “Sono convinto che il giorno 15 vedremo le macchine in funzionamento”, ha detto, aggiungendo: “I tempi sono quelli per iniziare a costruire alla fine del mese di marzo”. “La società Autostrade – ha poi assicurato – non parteciperà alla demolizione di ponte Morandi”. “Spero di fare un decreto unico per il 14 – ha spiegato – in cui inserire le aziende che demoliscono e quelle che ricostruiscono”. “Ci sono 10 aziende – ha dichiarato – che si occuperanno di demolizione. E’ un progetto fatto bene che credo farà un’ottima impressione al procuratore”. “Non è un progetto presentato da un’azienda sola – ha aggiunto Bucci – perché non esiste un’azienda in grado di fare tutte queste cose, deve essere per forza un consorzio”. “Ci saranno – ha spiegato – tre tecniche diverse: ci saranno delle gru enormi, ci sarà la ‘strand jack’ e poi ci sarà ovviamente la tecnica dell’esplosione che verrà usata per alcune parti particolari soltanto dal lato est”. Lo ‘strand jack’ è una tecnologia utilizzata per il sollevamento di carichi pesanti e altre strutture sulle quali è difficoltoso usare gru convenzionali, che attraverso uno strumento che “si appoggia sui lati del ponte – ha precisato Bucci – ne taglia un pezzo e pian piano lo fa cadere per terra attaccato a dei cavi di acciaio”. “Metteremo in sicurezza le pile 10 e 11 – ha aggiunto il sindaco, parlando delle parti rimaste in piedi del viadotto dal lato est sopra le case di Certosa – usando una particolare tecnologia per tenerle ferme senza che si possano muovere. Questo per poter procedere alle evacuazioni e altri ingressi e per togliere materiale pericoloso, come tubi di amianto, stando sotto il ponte senza più problemi di sicurezza”. “Abbiamo preso le migliori proposte di ciascuna offerta – ha assicurato -. In americano si chiama ‘cherry picking’, appunto ‘prendere le cose migliori che ho per fare il meglio possibile'”. “Le dieci aziende in consorzio lavoreranno insieme – ha aggiunto il sindaco parlando con i giornalisti – ci sarà un capofila sicuramente a seconda del raggruppamento che formeranno, che sia un consorzio o un ATI, Associazione temporanea di imprese”.  “Avremo una demolizione necessaria – ha continuato – nella cosiddetta cosa nera e grazie a questo progetto è più chiaro quale sarà. Gli appartamenti da abbattere saranno almeno un centinaio su 256 abitazione sfollate. Poi – ha concluso – vedremo se dovremo abbatterne altre”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli