venerdì, Marzo 29, 2024

Il 2018 si è chiuso in perdita per il mercato delle automobili

Il 2018 non è stata una buona annata per il mercato dell’auto: quelle immatricolare sono state 1,9 milioni, con un calo del 3,1%rispetto all’anno precedente. I dati sono diffusi dal Mit. Nello stesso periodo sono stati registrati 4,4 milioni di trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -3,3%. Nel solo mese di dicembre, sottolinea il Mit, sono state immatricolate 124.078 autovetture, con una variazione di +1,96% rispetto a dicembre 2017. E nello stesso mese sono stati registrati 337.269 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di -5,23% rispetto a dicembre 2017. Nell’ultimo mese dell’anno il volume globale delle vendite (461.347 autovetture) ha dunque interessato per il 26,89% auto nuove e per il 73,11% auto usate. “L’anno appena concluso ha avuto un andamento instabile delle immatricolazioni – commenta Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto – con una seconda parte dell’anno rallentata per effetto dell’entrata in vigore del nuovo ciclo di omologazione WLTP e del conseguente forte impegno delle reti di vendita per smaltire gli stock di vetture già targate in precedenza, nonché per l’indebolimento generalizzato delle prospettive di crescita del nostro Paese”. E anche il 2019 non si prospetta roseo. ”Per quanto riguarda le previsioni per il 2019 – prosegue De Stefani Cosentino – ci aspettiamo un anno difficile per il settore, sul quale graverà l’impatto negativo determinato dall’ecotassa, introdotta dalla legge di Bilancio 2019, che sarà operativa sulle immatricolazioni di autovetture nuove (con emissioni di CO2 oltre 160 g/Km) a partire dal 1° marzo 2019. L’aggravio di costo, variabile da 1.100 a 2.500 euro, peserà su moltissimi modelli, anche di fascia media, diffusi sul mercato determinando certamente un’ulteriore flessione dell’immatricolato rispetto ai volumi 2018, che non sarà compensata dagli acquisti di auto elettriche ed ibride che beneficeranno, invece, del bonus governativo. Inoltre, non ci aspettiamo alcun effetto sul rinnovo del vetusto parco circolante (età media 10,8 anni) che contraddistingue il nostro Paese che, al contrario, necessiterebbe di maggior attenzione da parte del legislatore”.
Redazione
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