venerdì, Marzo 29, 2024

Polemiche sul piano freddo del Campidoglio, dure critiche della Caritas

L’ondata di gelo ha avvolto Roma e il direttore della Caritas di Roma, don Benoni Ambarus, esterna tutta la sua preoccupazione circa l’efficacia del Piano freddo: “È il numero dei poveri a imporre lo stanziamento di fondi adeguati, come sarebbe naturale che fosse, oppure accade il contrario? – si domanda – Serve un sussulto straordinario da parte dell’amministrazione perché la società si sta impoverendo sempre di più”.

“Stazione Tiburtina, sono le 2.03 del mattino di venerdi’ 4 gennaio. Oggi ha aperto la sala per l’emergenza FREDDO predisposta dal Comune di Roma, e su 30 brandine disponibili 24 sono vuote, mentre ci sono persone migranti che dormono fuori poiche’ il Dipartimento alle politiche sociali del Comune di Roma non ha permesso loro di entrare”. Lo denuncia Roberto, attivista del Baobab, l’associazione che aveva allestito un centro di accoglienza informale per migranti nei pressi della Stazione ferroviara di Tiburtina, a Roma, sgomberato poche settimane fa. Con altri volontari e’ all’esterno del dormitorio allestito nei locali della Stazione dalla Sala operativa sociale (Sos) del Dipartimento delle Politiche sociali del Comune di Roma, che mette a disposizione le brandine per i senza fissa dimora fino alle 6 del mattino. Con loro 19 migranti, che hanno atteso invano di essere accolti per la notte. Sono arrivati qui alle 19 del giorno precedente per trascorrere una delle notti piu’ gelide per la Capitale, con temperature che hanno sfiorato lo zero. Ma gli operatori del Comune – testimoniano i volontari – non hanno consentito l’accesso che a cinque ragazzi, benche’ all’interno ben 24 brandine fossero vuote, come testimoniano foto e video realizzati dagli stessi volontari.
“I ragazzi sono rimasti in fila per ore” ha detto all’agenzia ‘Dire’ Roberto, uno degli attivisti. “Ieri, per accedere al servizio, ci e’ stato chiesto di fornire la lista dei nominativi dei 24 migranti che stavamo aiutando alla cooperativa Tre Fontane, che media con il Sos. Lo abbiamo fatto. Poi siamo arrivati qui alle 19, ma solo alle 23.30 ci hanno risposto, informandoci che ne avrebbero accolti 5, quelli che rientrano nella categoria dei vulnerabili. Per altri 13 sono stati accordati posti tra la Stazione Termini e il centro di via Gioacchino Ventura. Nessun posto disponibile invece per gli ultimi cinque. Ma a quell’ora della notte, dopo ore di attesa e con quel FREDDO, come possono pensare che dei ragazzi che a malapena conoscono Roma possano spostarsi? Non hanno un’automobile e non possono prendere un taxi. Dovrebbero prendere un autobus notturno, che passa molto di rado, consapevoli che, come da regolamento, alle 6 del mattino gli verra’ chiesto di lasciare il letto e andar via”.
Perche’ non li avete accompagnati voi a Termini o Ventura? “Noi siamo volontari- risponde Roberto- disponiamo di un solo mezzo privato. E poi e’ una questione di dignita’: i ragazzi hanno atteso una risposta per quattro ore e mezza, al FREDDO“.
Nell’audio, concesso alla ‘Dire’, della chiamata telefonica fatta dagli attivisti al Sos intorno alle 23.30, l’operatrice spiega: “Siamo in una situazione emergenziale. Voi avete dato una lista di 24 persone, e le abbiamo ricollocate tutte. Ora stiamo facendo il possibile, ma non possiamo mettere le persone tutte in un unico posto”. La logica, azzarda Roberto, e’ di mantenere disponibili posti per chi viene recuperato dall’unita’ mobile del Sos che pattuglia le strade della capitale. Ma la tesi “crolla nel momento in cui davanti al centro ci sono 19 persone che hanno bisogno di quei posti letto. E quei posti restano vuoti per ore”. I volontari del Baobab hanno deciso quindi di presidiare il centro Sos di Tiburtina: alle 2 del mattino, raccontano, le 24 brandine sono ancora vuote. “Alcuni si sono sistemati al di fuori della sala- denuncia ancora il volontario-: dormono l’uno accanto all’altro per tenersi al caldo, privi di materassi. Ma probabilmente gli verra’ chiesto di andare via addirittura alle 4.30 del mattino, quando entreranno in servizio gli agenti della Polizia ferroviaria”. Alle 5.30, la situazione risulta invariata: “alla fine hanno tolto le brandine vuote”.
“Se un migrante o un senzatetto arrivasse qui da solo e chiedesse di essere accolto, non sarebbe strano se si sentisse rispondere ‘si’ abbiamo 24 posti liberi, ma non possiamo accettarti perche’ e’ un servizio che va richiesto su prenotazione’” prosegue Roberto. “Sembra che si vogliano mettere i bastoni tra le ruote soprattutto ai migranti ex ospiti del Baobab. Io spero che ci siano motivazioni tecniche e gestionali precise dietro a questo comportamento. Ma e’ evidente che, se anche ci sono, non stanno funzionando: 24 posti letto sono rimasti vuoti, mentre 19 ragazzi sono stati lasciati per strada, al gelo. Al Comune chiediamo delle risposte”.

Redazione
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