mercoledì, Aprile 24, 2024

Dl Sicurezza, dopo i Sindaci in campo anche la Regione Toscana che prepara un ricorso alla Corte Costituzionale

La Regione Toscana farà ricorso contro il dl Sicurezza alla Corte Costituzionale con una delibera che sarà approvata lunedì prossimo. La conferma arriva direttamente dal governatore Enrico Rossi, confermando pieno sostegno alla protesta dei sindaci che “fanno bene a ribellarsi a una legge disumana che mette sulla strada decine di migliaia di persone, che così diventano facile preda dello sfruttamento brutale e della criminalità organizzata, aumentando l’insicurezza”.

“Nel frattempo – sottolinea Rossi – per aiutare e assistere i migranti e tutti coloro che hanno bisogno, come fanno i volontari, i sindaci e come già facciamo noi, almeno in Toscana si avranno tutele stabilite da una legge regionale. Lo scorso 22 dicembre, infatti, io e la mia Giunta abbiamo approvato una proposta di legge – che sarà votata dal prossimo Consiglio regionale e per la quale abbiamo già previsto in bilancio 2 milioni di finanziamento – che tutela i diritti della persona umana, a prescindere dalla cittadinanza: diritti per tutti, non solo per i cittadini italiani, ad essere curati, ad avere una dimora, un’alimentazione adeguata e ad avere un’istruzione”.

“La materia sanitaria, assistenziale e l’istruzione – continua Rossi – sono materie concorrenti su cui le Regioni, per il titolo V della Costituzione, hanno potere di legiferare. Già nel 2010 la Corte Costituzione si era pronunciata contro il governo Berlusconi e aveva dato ragione alla Toscana su una legge analoga che riconosceva il diritto di ogni persona alla cura. Forte di quella sentenza la Giunta propone ora al Consiglio regionale una legge più estesa e precisa, l’esatto contrario di quella del governo, che invece viola i diritti fondamentali della persona umana. Confidiamo che possa essere approvata in via definitiva per la metà di gennaio”.

Il presidente Rossi è disponibile a valutare insieme ai sindaci l’esercizio previsto dalla legge La Loggia che indica la possibilità per i Comuni di richiedere attraverso il Consiglio delle Autonomie Locali che sia la Regione a farsi carico del ricorso alla Consulta in tempi più rapidi anche su materie dei Comuni e su competenze dei sindaci.

Rossi ha infine ricordato che già prima della conversione del decreto la Regione aveva denunciato insieme ad Anci gli effetti che questo può produrre sul territorio con 5mila persone che solo in Toscana sarebbero costrette all’irregolarità, creando problemi ai sindaci e producendo insicurezza e criticità di gestione sociale.

Ma Salvini, come per i Sindaci, risponde ad ‘alzo zero’ contro Rossi: “Ci sono 119mila toscani (pari a 53mila famiglie) in condizioni di povertà assoluta, si contano quasi 22mila domande per ottenere una casa popolare in tutta la Regione, si registra una sanità criticata da medici e utenti per le liste d’attesa, i tagli e i turni di lavoro massacranti. Eppure il governatore Enrico Rossi straparla del Decreto sicurezza che dà più legalità, risorse e strumenti agli amministratori locali. Lui pensa ai clandestini, noi agli italiani”.

Redazione
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