sabato, Aprile 20, 2024

Finanziamenti alle Pmi, una goccia nel mare le alternative al sistema bancario

I prestiti a medio-lungo termine alternativi al canale bancario per le piccole imprese in Italia valgono poco meno di 60 milioni di euro nel 2018. Si tratta dello 0,008% dei prestiti bancari alle aziende, circa 697 miliardi a novembre scorso, secondo le statistiche di Bankitalia. E’ questa la magra cifra aggregata, in base ai dati raccolti e diffusi lunedì dall’Adnkronos, versata nel 2018 dalle principali piattaforme di lending crowdfunding che prestano denaro alle pmi italiane, piccole aziende che spesso restano fuori dal circuito delle obbligazioni e per lo più non hanno i requisiti per quotarsi in Borsa. In Francia, il crowdlending alle imprese vale più del doppio, circa 134 milioni di euro, mentre in Paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, il business è consolidato. Nel 2015, secondo le ricerche del Cambridge Centre for Alternative Finance, le imprese inglesi hanno ricevuto 1,5 miliardi di sterline con le piattaforme peer to peer, mentre negli Usa, considerando i progetti nel real estate, si è arrivati nel 2016 a 2 miliardi di dollari di prestiti erogati. In Italia c’è un considerevole ritardo – prima di due anni fa per legge le piattaforme non potevano operare – ma il settore sta crescendo: nel primo semestre 2018 si è già superato il record registrato per la raccolta in tutto il 2017.

Redazione
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