sabato, Aprile 27, 2024

Inchiesta Russiagate, l’Fbi ha arrestato Roger Stone, grande alleato del presidente Trump

L’Fbi ha arrestato oggi in Florida Roger Stone, grande alleato del presidente Donald Trump. Lo riportano i media americani sottolineando che allo stratega politico vengono contestati sette capi di imputazione, tra i quali intralcio all’attività di un pubblico ufficiale, falsa testimonianza e subornazione di testimoni, nell’ambito dell’inchiesta sul Russiagate del procuratore speciale Robert Mueller. Secondo quanto hanno reso noto gli avvocati di Stone, agenti federali armati sono si sono presentati alle sei del mattino nella casa del consulente politico a Fort Lauderdale. E’ prevista in giornata la prima udienza di fronte ai giudici del tribunale della città della Florida. Nel mirino da mesi del procuratore che sta indagando sulla possibile collusione tra i russi e la campagna di Trump, Stone ha ammesso di aver scambiato messaggi con Guccifer 2.0, lo pseudonimo su Twitter dietro al quale, secondo l’intelligence Usa, operavano agenti dei servizi militari russi che partecipato all’attacco hacker ai democratici. Stone, che è stato consigliere ufficiale della campagna nel 2015 e poi ha continuato in modo informale a consigliare il presidente, su Twitter ha poi festeggiato quando Wikileaks ha pubblicato le mail democratiche poco prima del voto, rivendicando di essere in contatto con fondatore del sito Julian Assange, chiamandolo “il mio eroe”. Roger Stone contattò Wikileaks per ottenere altro materiale rubato negli attacchi hacker ai democratici che potesse danneggiare Hillary Clinton. E’ quanto si legge nell’incriminazione del grand jury che ha portato oggi all’arresto. Nell’incriminazione si sottolinea che Stone agiva su indicazione di “un alto funzionario della campagne di Trump” che a sua volta rispondeva ad “un ordine”. Se i contatti tra Stone e Jiulian Assange sono noti da tempo, è la prima volta che i procuratori del team di Robert Mueller affermano che altre persone vicine al presidente lavorarono con Stone mentre questi entrava in contatto con il fondatore di Wikileaks. “Dopo la pubblicazione del 22 luglio 2016 delle mail rubate ai democratici da parte dell’Organizzazione 1 – si legge in uno stralcio dell’incriminazione pubblicata dalla Cnn in cui si fa riferimento in questo modo a Wikileaks – ad un alto funzionario della campagna di Trump fu ordinato di contattare Stone per chiedergli se vi sarebbero state altre pubblicazioni e se l’Organizzazione 1 avesse altre informazioni in grado di danneggiare la campagna di Clinton. Stone quindi – si conclude – disse alla campagna di possibili future pubblicazioni di questo materiale da parte dell’Organizzazione 1”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli