sabato, Aprile 20, 2024

‘Il taglio posti letto la vera causa della crisi dei pronto soccorso nel Lazio’

‘Il taglio posti letto la vera causa

della crisi dei pronto soccorso’

Sanità nel Lazio, le politiche regionali hanno fallito. Le forze di opposizione alla Pisana alzano la voce sulle criticità e pianificazioni sbagliate dall’esecutivo Zingaretti

 

La vera causa del sovraffollamento dei pronto soccorso è il taglio smisurato del numero dei posti letto che si è registrato nel corso degli ultimi anni. Nel 2005 l’azienda ospedaliera San Camillo aveva circa 1800 posti letto, oggi ne ha meno di 900. Quindi c’è stato un taglio di più del 50%. I pazienti che dopo il triage devono essere ricoverati, mancando la possibilità di essere collocati nei reparti, sono costretti a sostare nei locali del pronto soccorso in attesa che si liberi un posto letto o di essere trasferiti in altra struttura. Nel Lazio e a Roma in particolare c’è bisogno di una nuova programmazione dei posti letto perché non è possibile che ci sono zone della Capitale, ad esempio Roma nord, dove il numero dei posti letto per abitante è abbondantemente sopra il 3 per mille e altre zone, come quella della Tiburtina (ospedale Pertini) o di Tor Vergata (PTV) dove si scende sotto il 2. Sulle criticità dei pronto soccorso nei nosocomi romani è recentemente intervenuto, sempre dai banchi dell’opposizione alla Pisana, anche Fabrizio Santori, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che ha dichiarato: “La situazione dei Pronto soccorso negli ospedali di Roma è drammatica e rischia definitivamente di esplodere se non si interverrà subito. A quanto riportato dal sito della Regione, ci sono ben 6 ospedali con oltre 100 pazienti in attesa di essere visitati: Umberto I 124 pazienti; Sant’Andrea 114; Policlinico Casilino 111; Policlinico gemelli 109; Sandro Pertini 108; San Camillo-Forlanini 102. Almeno 3 vicini alla soglia dei 100: Policlinico Tor Vergata 90, Sant’Eugenio 94, Grassi di Ostia 83. Sono numeri più vicini a quelli di una città in guerra, che a una capitale occidentale. Cifre indegne di una sanità che possa definirsi civile e vicina al cittadino. Questa situazione comporta un alto tasso di promiscuità, senza distinzione di genere, violazione o assenza della giusta privacy medica per i pazienti e gravi difficoltà per il personale sanitario.  Nonostante le continue e assurde rassicurazioni del presidente Zingaretti, siamo di fronte al fallimento delle politiche sanitarie regionali, e al disastro delle Case della Salute e della medicina del territorio che avrebbe dovuto assorbire questa emergenza. Il taglio dei posti letto e l’assenza di una programmazione efficace hanno dato questo risultato allarmante. Chiediamo al Prefetto di Roma di intervenire urgentemente con la convocazione di un tavolo sulla sanità per scongiurare danni irreparabili all’intero sistema e ai cittadini, le cui cure e salute sono messe a serio rischio soprattutto durante le festività”.

Alberto Sava

Redazione
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