martedì, Aprile 16, 2024

Negli ultimi venti anni è quasi raddoppiato il tempo in cui i bambini da due a sei anni passano davanti alla tv

Piccoli spettatori crescono. Nonostante l’arrivo di tablet e smartphone, il piccolo schermo resiste come ‘tata tecnologica’ dei più piccini. Secondo uno studio americano pubblicato su ‘Jama Pediatrics’, infatti, i bambini sotto i 6 anni passano la maggior parte del tempo davanti a uno schermo guardando la tv. E in 17 anni questo lasso di tempo è raddoppiato, almeno tra i più piccoli, arrivando a 3 ore al giorno tra i bimbi sotto i 2 anni. Il nuovo lavoro, condotto da Weiwei Chen e Jessica Adler della Florida International University (Usa), ha valutato il tempo passato davanti a uno schermo dai bambini ‘under 6’ nel 1997 e nel 2014, dunque prima e dopo l’era dei tablet.Lo studio ha utilizzato i dati del ‘diario del tempo’ tenuto dalle mamme di un gruppo rappresentativo di bambini americani con meno di 6 anni (1.327 bimbi nel 1997 e 443 nel 2014). Ebbene, nell’ormai lontano ’97 il tempo medio giornaliero davanti a uno schermo era di 1,3 ore per i bambini fino a 2 anni e di quasi 2,5 ore per i bambini da 3 a 5 anni, per lo più trascorso davanti alla televisione. Nel 2014 le cose sono cambiate, ma non tantissimo: il tempo totale davanti a uno schermo per i bambini fino a 2 anni è più che raddoppiato arrivando a circa 3 ore al giorno, ma ancora una volta – in barba a tablet, telefonini e pc – la maggior parte si trascorre guardando la tv. Quanto ai bambini dai 3 ai 5 anni, non emerge un cambiamento significativo nelle loro abitudini, e ancora una volta a farla da padrona è la televisione. Insomma, a distanza di 17 anni la tv ha ancora un peso preponderante nella vita dei piccoli. Tanto che i ricercatori suggeriscono l’utilità di una ricerca futura sull’associazione tra tempo passato davanti alla tv, stile genitoriale e rapporti tra coetanei e fratelli.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli