sabato, Aprile 20, 2024

Il vice sindaco Giuseppe Zito: “Non la firmo”

Petizione nel territorio per un ospedale tra Cerveteri e Ladispoli

“…Mancano le risorse…Meglio potenziare la Casa della Salute…”

 

di Alberto Sava

Il vicesindaco di Cerveteri Giuseppe Zito interviene sulla petizione partita nel territorio per la realizzazione di un ospedale tra Cerveteri e Ladispoli. “Credo -ha spiegato il vicesindaco motivando la sua scelta- che in un’epoca in cui gli ospedali vengono chiusi per mancanza di risorse, in una fase in cui gli ospedali di Civitavecchia e Bracciano stentano a garantire la piena funzionalità raggiungendo un livello di soddisfacimento accettabile grazie al sacrificio di chi ci lavora, sarebbe preferibile utilizzare maggiori risorse per rendere efficienti i due ospedali limitrofi e potenziare la casa della salute piuttosto che sperperare denaro pubblico e rischiare di mettere a repentaglio l’intero sistema sanitario territoriale”. Difficile dare torto alla realistica posizione del vice sindaco Zito, il quale però sembra dare per scontate le politiche regionali sulla sanità. Nulla è scontato e pacifico in materia di sanità laziale. Le politiche regionali sono da tempo nel mirino delle opposizioni che ne denunciano il fallimento. In questi giorni vi abbiamo dato conto degli attacchi delle opposizioni alla Pisana che da tempo stanno alzando la voce sulle criticità e pianificazioni sbagliate dall’esecutivo Zingaretti. I consiglieri regionali Maselli (Noi con l’Italia) e Santori (FdI) denunciano: “Nonostante le continue e assurde rassicurazioni del presidente Zingaretti, siamo di fronte al fallimento delle politiche sanitarie regionali, e al disastro delle Case della Salute e della medicina del territorio che avrebbe dovuto assorbire questa emergenza. Il taglio dei posti letto e l’assenza di una programmazione efficace hanno dato questo risultato allarmante. Chiediamo al Prefetto di Roma di intervenire urgentemente con la convocazione di un tavolo sulla sanità per scongiurare danni irreparabili all’intero sistema e ai cittadini, le cui cure e salute sono messe a serio rischio soprattutto durante le festività”. Ed ora il vulnus maggiore degli ospedali romani. Il consigliere Maselli, dati alla mano, osserva che la vera causa del sovraffollamento dei pronto soccorso è il taglio smisurato del numero dei posti letto, che si è registrato nel corso degli ultimi anni. Secondo Maselli: “Nel 2005 l’azienda ospedaliera San Camillo aveva circa 1800 posti letto, oggi ne ha meno di 900. Quindi c’è stato un taglio di più del 50%. I pazienti che dopo il triage devono essere ricoverati, mancando la possibilità di essere collocati nei reparti, sono costretti a sostare nei locali del pronto soccorso in attesa che si liberi un posto letto o di essere trasferiti in altra struttura. Nel Lazio e a Roma – conclude Maselli– in particolare c’è bisogno di una nuova programmazione dei posti letto perché non è possibile che ci sono zone della Capitale, ad esempio Roma nord, dove il numero dei posti letto per abitante è abbondantemente sopra il 3 per mille e altre zone, come quella della Tiburtina (ospedale Pertini) o di Tor Vergata (PTV) dove si scende sotto il 2”. Sulle criticità nei nosocomi romani a Maselli fa eco il consigliere di Fratelli d’Italia Fabrizio Santori: “La situazione dei Pronto soccorso negli ospedali di Roma è drammatica e rischia definitivamente di esplodere se non si interverrà subito. A quanto riportato dal sito della Regione, ci sono ben 6 ospedali con oltre 100 pazienti in attesa di essere visitati: Umberto I 124 pazienti; Sant’Andrea 114; Policlinico Casilino 111; Policlinico gemelli 109; Sandro Pertini 108; San Camillo-Forlanini 102. Almeno 3 vicini alla soglia dei 100: Policlinico Tor Vergata 90, Sant’Eugenio 94, Grassi di Ostia 83. Sono numeri più vicini a quelli di una città in guerra, che a una capitale occidentale. Cifre indegne di una sanità che possa definirsi civile e vicina al cittadino. Questa situazione – conclude il consigliere Santori– comporta un alto tasso di promiscuità, senza distinzione di genere, violazione o assenza della giusta privacy medica per i pazienti e gravi difficoltà per il personale sanitario”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli