venerdì, Marzo 29, 2024

Piazza Almirante: la parrocchia del Sacro Cuore “Senza Parole”

Il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando ostenta i documenti con i quali la prefettura concede il nulla osta per Piazza Almirante ma la decisione rischia di ritorcersi contro all’amministrazione. La vicenda dell’intitolazione della nuova e discussa Piazza Grande ad Almirante, proposta da Giovanni Ardita, ha diviso Ladispoli non solo dal punto di vista ideologico e politico. In tanti, anche tra i sostenitori di Alessandro Grando, non hanno gradito la scelta dell’amministrazione di ostinarsi a compiere un atto quasi a discapito di chi non era d’accordo. E tra chi ha gradito poco questa vicenda c’è la Parrocchia del Sacro Cuore che, attraverso il suo parroco, aveva scritto al sindaco cercando di interpretare il pensiero dei fedeli. Una lettera che auspicava una soluzione condivisa della vicenda, ma così non è stato. Aldilà delle vicende politiche l’amministrazione ha tirato dritto ed ora gli atti ufficiali hanno dimostrato che non ci sono ostacoli all’intitolazione nonostante le raccolte firme contro questo atto. In tanti avevano auspicato una intitolazione al giovane Marco Vannini, questione sulla quale il consigliere Ardita con non poca leggerezza rilanciava al suo posto una intitolazione a Mussolini. Il consigliere di Fratelli d’Italia ha stigmatizzato la questione come sciacallaggio giornalistico, ma a tirargli le orecchie più che i giornali o i “comunisti” erano stati i fratelli di “Fratelli d’Italia”. Nel frattempo la Piazza stata ufficialmente collaudata a metà febbraio, ben 2 mesi dopo l’apertura del supermercato che da piano integrato era invece vincolata al collaudo. Ancora bocche cucite sul fatto che quella piazza non rispecchia il progetto presentato con il piano integrato soprattutto riguardo gli arredi e per l’assenza di una fontana al centro. L’amministrazione piuttosto che vigilare è stata sicuramente più attenta all’intitolazione prendendo più volte le difese della ditta che sta facendo il piano integrato. La stessa ditta e piano integrato che invece erano diventate bersaglio di critiche durante la campagna elettorale. Probabilmente qualche sponsorizzazione ha fatto diventare un piano integrato “illegittimo” (come sosteneva il sindaco Grando poco dopo essere stato eletto) in “buono e giusto”, di certo non nell’accezione religiosa della frase. (www.terzobinario.it)
Redazione
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