martedì, Aprile 16, 2024

“Otherside della sagra del Carciofo”

La primavera del cinquanta viene ricordata come quella della prima “Mostra e sagra del carciofo”. Il due di aprile, domenica delle Palme, nella allora frazione a mare, si concretizzò una idea semplice: quella di non lasciare scavallare ai villeggianti, che avevano ripreso a farsi le sabbiature, un intero anno, offrendogli invece l’occasione di farci un salto prima di Pasqua, con l’opportunità di contrattare ombrellone, sdraie e cabina inclusa. L’asso della manica venne individuato nel carciofo che, sempre più prepotentemente faceva capoccella nelle vergini piane circostanti. La narrazione sulla riunione in cui un gruppo di maggiorenti, organizzati nell’Associazione “Pro Ladispoli” si inventò la Sagra, fa parte della cronaca ladispolana. Nascosto nell’infinite gabbie i cui si perde addirittura il passato prossimo, deve essere ricordato anche il ruolo fondamentale della comunità cervetrana nel rendere possibile questo evento. Da una serie di documenti recuperati in Archivio ed altrove è “emerso” quanto con un gioco di parole azzardato, potrebbe definirsi “The other side of the Sagra del carciofo”. Il comune di Cerveteri non solo venne coinvolto, come era logico, nel dare legittimità all’evento, ma se ne fece parte attiva economicamente e come coorganizzatore. In una lettera datata 10 marzo, indirizzata al Sindaco, l’Associazione “Pro Ladispoli”, a firma del suo Vicepresidente De Michelis, scrive: “Il Comitato della Mostra del Carciofo riunitosi la sera del 9 corrente, nella considerazione che l’afflusso di Autorità in Ladispoli importerà, per la loro accoglienza, spese che non erano state preventivate, ha deliberato di chiedere al Comune di Cerveteri un contributo per la migliore riuscita della manifestazione”. A Cerveteri si era subitamente, costituito un Comitato per la Sagra che, riunitosi in data 22 marzo con produttori locali e rappresentanti delle grandi Proprietà, aveva deciso, con voto più o meno unanime, di partecipare all’evento sostenendo gli espositori, quasi tutti cervetrani, e allestendo un carro allegorico. “Cotta e magnata!” come disse uno dei partecipanti. Il Comitato aveva come Presidente il Sindaco, e ne facevano parte: Alfonsi Roberto, Orsini Luigi, Profili Carlo, Porcari Alberto, Bartolini Franco, Capannini Goffredo. Il consuntivo delle spese sostenute per la partecipazione comportò un esborso di circa 140.000 mila lire che venne ripartito tra i produttori di Cerveteri, alcuni Maggiorenti, conoscenze importanti ai Mercati generali e rivenditori di macchine agricole. La richiesta di rimborso venne inviata ,con la quota richiesta, il 22 aprile. Nell’elenco compaiono con differenti quote Torlonia, Pallavicini, Ruspoli Calabresi, Brandizzi, Petruzzi, Zavagli, la cooperativa “Miglioramento Fondiario”, Contessa Martini Marescotti, Fondi Carlo, Cesarini Umberto, Nisi Amedeo, Oliviero Olivieri, fratelli Piscini, fratelli Termini, Ramella, Colonnello Marini, fratelli Luchenti, fratelli Scorzolini, Perciballi, Principe Mario Del Drago, Remedia Amilcare ed altri piccoli produttori consorziati. Alcuni. anziché pagare in quattrini, mettono a gratis il trasporto effettuato e altri regalano alcune centinaia di carciofi. Le spese per il carro sono meticolosamente elencate in una serie di fogli a quadretti: dal costo del materiale, legname compreso, prelevato dalla Ditta Papi Renzo, alle ore di lavoro delle maestranze , alle opere di falegnameria eseguite da Mezzopane a quelle del “pittore Folgchieri Fortunato”. Un altro dettagliato resoconto ci rende memoria dell’affitto dei 13 costumi delle sfilanti, presso la ditta “Costumi Artistici” di M. Ferroni in Roma: otto vestiti da contadine, uno da boaro, quattro dame medievali per un costo di settemila lire. Nel retro della bolla di consegna una minuziosa nota aggiunge tutte le spese sostenute: viaggio per Roma doppia andata e ritorno, mancia facchino per aver portato pacchi fino alla stazione degli autobus, vitto, addebito per grembiulino smarrito da una delle contadine, e ovviamente non poteva mancare: carciofi per omaggio al Sig Ferroni. Per la cronaca il carro allegorico ideato ed organizzato dai cervetrani si aggiudicò il primo premio. Il 13 aprile, appena dieci giorni dopo, la conclusione della Sagra, la maggior parte degli aventi diritto al pagamento per il lavoro eseguito vennero “saldati”. Ne fa fede un foglio in cui Nella Carletti, moglie del falegname, dichiara di ricevere da Francesco Perciballi, assessore nonché contabile, la “somma di lire 26.000 per pagamento carro per la Sagra di Ladispoli”.

 

Angelo Alfani

Redazione
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