venerdì, Marzo 29, 2024

Catania, arrestati dieci nigeriani per associazione a delinquere, violenza sessuale e spaccio di droga

Associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo. Con queste accuse la polizia ha arrestato 10 latitanti nigeriani, ricercati in tutta Europa, che erano fuggiti in Francia e in Germania. L’ordinanza di misura cautelare è stata emessa a gennaio dal gip di Catania. I nigeriani arrestati, tutti fra i 25 e i 29 anni, sono considerati membri di un gruppo della ‘mafia nigeriana’ transnazionale di matrice cultista e denominata ‘Vikings’ o ‘Supreme Vikings Confraternity’ (SVC), detta anche ‘Norsemen della Nigeria’, collegata ad una rete più ampia radicata nel Paese africano e diffusa in diversi Stati europei ed extraeuropei con una struttura gerarchica, organi deputati al coordinamento dei vari gruppi diffusi in Italia e al controllo del rispetto delle regole interne, con ruoli e cariche ben precise all’interno dell’organizzazione. 

Nell’operazione svolta dalla Mobile di Catania e coordinata da quella Procura Distrettuale Antimafia, la polizia tedesca ha localizzato e tratto in arresto a Ratisbona due persone mentre quella francese, con il supporto di personale del Servizio Centrale Operativo, della Mobile etnea e del Servizio per la Cooperazione Internazionale di polizia, ha arrestato due persone a Parigi e due a Nancy, una delle quali poi sottoposta al solo obbligo di firma. A Marsiglia sono finite in manette altre tre persone appartenenti alla rete e anche a Nizza è stato effettuato un arresto. Tutti gli arrestati facevano parte della cellula chiamata ‘Catacata M.P. (Italy Siciliy) – De Norsemen Kclub International’ attiva a Catania e provincia, con base operativa presso il C.A.R.A. di Mineo; il gruppo inoltre imponeva la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi cultisti rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti all’interno di quel centro di accoglienza, creando un forte assoggettamento omertoso.
“Grazie agli investigatori e alle forze dell’ordine, nessuna tolleranza per mafiosi e delinquenti” dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini. I latitanti nigeriani “erano ricercati con l’accusa di associazione mafiosa, violenza sessuale, traffico di droga. Operavano a Catania e, secondo le accuse, avevano la base operativa nel Cara di Mineo che ora stiamo progressivamente svuotando”.
Redazione
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