sabato, Aprile 27, 2024

Libri, “Quanto ti ho riconosciuto”, di Caterina Rizzelli, ovvero l’eterno scontro passionale tra i due sessi

di Alessandro Ceccarelli

Passioni, tradimenti, ossessioni e l’ambiente degli avvocati matrimonialisti. Il tutto condito nella splendida cornice di una città affascinante ed elegante come Lecce. Questa in estrema sintesi le ‘carte’ messe sul tavolo da Caterina Rizzelli, brillante avvocato matrimonialista (collabora anche con lo studio di Annamaria Bernardini de Pace) al suo primo romanzo. La professionista non teme neanche di aver voluto ambientare la sua prima fatica letteraria nella sua città. Di cosa parla “Quando ti ho riconosciuto”? (Manni Editore, 224 pagine) Presto detto: Agnese è un’avvocatessa matrimonialista da tre lunghi anni è l’amante di un uomo sposato, Angelo, che incontra solo il martedì pomeriggio, di cui è follemente innamorata, di cui non sa quasi nulla. E se lo trovasse dall’altra parte del tavolo, nel suo studio? Agnese Sposini racconta e a far da cornice ci sono le vicende di tante donne che segue come avvocato, in una ricerca di sé attraverso gli altri. Abbiamo raggiunto telefonicamente Caterina Rizzelli che si descrive in maniera molto diretta, sintetica e divertente: “Sono nata a Maglie, una cittadina della provincia di Lecce. Da piccola amavo la danza ma i miei genitori non mi hanno permesso di frequentare la scuola di ballo. Mi sono diplomata con il massimo dei voti e laureata in legge. Mi sono sposata e ho due figli ma la passione per la danza, sempre presente nelle mie giornate, è esplosa senza limiti e condizionamenti la prima volta che ho visto ballare la pizzica. Così, sola nella mia casetta quando i bambini erano a scuola, ho mosso i primi passi da sola. Prima copiavo e poi ne ho inventati di miei sino a raggiungere un grado di perfezione tale che alcune trasmissioni televisive e compagnie teatrali mi hanno voluta come ospite d’onore. Il mio sogno di diventare ballerina l’ho coronato a 42 anni. Ora la mia vita si divide tra Marche da bollo e scarpe da ballo. Difendo donne vittime di stalking e mobbing familiare e danzo il ballo della liberazione. Anche i miei genitori, arresi dinanzi a tanta determinazione, fanno il tifo per me!”

Prima di parlare del tuo primo romanzo ci puoi brevemente illustrare la tua professione dato che è strettamente collegata alla trama del libro?

“Sono avvocato matrimonialista. Mi occupo quindi di separazioni e divorzi. La maggior parte dei miei clienti sono donne. Io amo l’universo femminile e sono Amica delle Donne perché penso che siamo noi il sesso forte. Se riuscissimo ad essere amiche tra di noi il mondo sarebbe migliore”.

Quando hai cominciato a pensare di scrivere un romanzo che interessa molto da vicino la tua professione?

“Quando ho sentito il dovere di dare spazio alle voci di quelle donne che il diritto di famiglia non tutela”.

Pensi che questo romanzo possa in qualche modo essere di aiuto?

“Assolutamente sì. Molte donne si riconosceranno in Agnese. Chi non ha mai amato un uomo sbagliato?”

Ora parliamo più direttamente del romanzo. Puoi illustrare il profilo psicologico e umano della protagonista femminile, Agnese?

“Agnese è una donna forte e impegnata sul lavoro. Debole e fragile in amore. Aggiusta la vita delle altre ma ha i pezzi della sua che cerca di rimontare”. L’età non è specificata, potrebbe essere chiunque”.

“Come è avvenuto il loro primo incontro?

“In un bar. Per caso. Uno sguardo, la borsa di lei che cade, lui che le si avvicina, un caffè e poi l’amore. Un colpo di fulmine”.

Il romanzo in quale città è ambientato”

“E’ ambientato a Lecce, la mia città”.

Un po’ rischioso….non credi?

“Non mi curo delle chiacchiere, io scrivo…ballo”.

Ci sono riferimenti ad episodi avvenuti realmente che hanno in qualche modo ‘aiutato’ la stesura del tuo romanzo?

Il personaggio é frutto di fantasia. La storia può essere quella di chiunque. Lei ama un uomo di un’altra. Succede.
La fine dei matrimoni avviene sempre per un tradimento?
“Non solo. Lo scrivo anche nel romanzo. Il tradimento é senza dubbio la causa principale. Ma poi non dimentichiamo le ingerenze delle famiglie. La violenza tra le mura domestiche”.
Ci puoi fare anche un profilo di Angelo, il protagonista maschile?
“Lui é un uomo che non sa amare. Troppo concentrato su se stesso. Una sorta di personalità narcisista”.

 

La sua caratteristica migliore?

“Bravo a letto”.

E’ solo un bravo amante??

“La dipendenza sessuale non é cosa da sottovalutare in amore. Se uno ci sa fare a letto può fare innamorare una donna. Quante storie sono tenute insieme da questo collante? È un uomo irrisolto. La sua qualità é questa”.

Come ultima domanda vorrei chiederti se per scrivere il tuo primo romanzo ti sei ispirata a qualche scrittore americano di legal thriller.

“No. Io mi sono ispirata alle storie delle donne. A quelle che sentivo o che leggevo. E poi alla scala di ferro di Simenon. Ma non voglio anticipare”.

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli