venerdì, Aprile 19, 2024

Libia fuori controllo, vertice d’emergenza a Palazzo Chigi

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha convocato a palazzo Chigi un vertice sulla Libia con il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi e il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, dal quale è uscita una posizione netta dell’Italia di piena adesione alle posizioni delle Nazioni Unite. Intanto colpi di arma da fuoco ed esplosioni sono stati avvertiti anche oggi a Tripoli, dove le forze guidate dal generale Khalifa Haftar si scontrano con quelle del governo riconosciuto dalla comunità internazionale intorno alla zone del vecchio aeroporto e del quartiere di Ain Zarz.

Secondo le Nazioni Unite, le violenze hanno portato 9.500 persone ad abbandonare la zona dei combattimenti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha spiegato di aver elaborato un piano d’urgenza per venire in soccorso alle “migliaia, se non centinaia di migliaia di sfollati”.

L’Esercito nazionale libico (Anl) del generale Haftar, che ha annunciato la scorsa settimana l’intenzione di impadronirsi della capitale, ha preso posizione 11 chilometri a sud del centro città.

“Il governo italiano si è mosso come un elefante in cristalleria”. A Circo Massimo, su Radio Capital, l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti parla della crisi libica criticando il governo: “Si è mosso qualcosa di molto profondo in Libia, e noi non ce ne siamo neppure accorti”, dice riferendosi all’offensiva del generale Haftar.Minniti è molto prudente su un eventuale intervento della comunità internazionale: “L’intervento della comunità internazionale in Libia va valutato con attenzione. Il rischio è che tutte le fazioni che oggi combattono tra di loro si uniscano per combattere l’avversario esterno”. In prospettiva, individua un rischio per il nostro Paese: che la Libia possa diventare un “rifugio per chi fugge dallo Stato islamico”. E a Matteo Salvini manda un messaggio implicito: “Quando c’è una guerra, i porti non possono essere chiusi”.

“Io personalmente con altri colleghi stiamo cercando di puntare alla pace e al dialogo parlando con tutti. Qualcuno temo, per interessi economici e per egoismi nazionali, stia giocando alla guerra che è un gioco molto molto pericoloso” ha invece detto il vicepremier Matteo Salvini, al Giornale radio Rai (Radio1) ai microfoni di Francesca Cecchini.Alla domanda: “Si riferisce alla Francia?” il ministro dell’Interno ha risposto: “Mi sembra evidente che chi ha interesse a destabilizzare l’area e l’ha già fatto negli anni passati per interessi economici e non per i diritti umani sia chiaramente oltreconfine”.

Redazione
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