mercoledì, Aprile 24, 2024

Debito di Roma, Azzola (Cgil Roma Lazio): “Una scelta irresponsabile, in continuità con il peggior passato”

“Siamo fortemente contrari alla scelta del Consiglio dei Ministri di bloccare la norma che prevedeva l’uscita dal commissariamento finanziario del Comune di Roma”. Così in una nota il Segretario Generale Cgil Roma e Lazio, Michele Azzola. L’attacco a Roma, spostato sul piano politico e fondato su diffidenze, egoismi, rancori territoriali, è strumentale alla propaganda elettorale continua, caratteristica stabile di questo Governo e dei suoi ministri, in continuità con le scelte fatte da Berlusconi e Lega 10 anni fa, con cui si definì la gestione commissariale. Mettendo in ombra i benefici effettivi della norma che è stata stralciata: il risparmio per lo Stato che deriverebbe dalla parziale ristrutturazione del debito e dalla riduzione del contributo annuo. Non solo, si libererebbero risorse consistenti di cui la Città ha quanto mai bisogno, da destinare a investimenti fondamentali su servizi, scuole, strade, manutenzione dell’intero patrimonio. Risorse di cui la città tornerebbe ad avere piena responsabilità, che andrebbero progressivamente a sostituire i trasferimenti dallo Stato alla Capitale ed eviterebbero la crisi di liquidità già prevista per i prossimi tre anni. Le dichiarazioni di Salvini e degli esponenti della Lega su Roma sono segno di irresponsabilità politica e di una precisa idea divisiva della società e del Paese. Dove il campo dei diritti e del pubblico si restringe, dove si sceglie di tenere sotto scacco una città – la Capitale – al solo scopo di depotenziarla. Strumentalizzando le già ampie fratture sociali e le evidenti carenze strutturali e progettuali, forti di una debolezza che loro stessi, nel tempo, hanno creato. La Sindaca Raggi ora non segua solo le sterili polemiche , non sposti le responsabilità sul passato e contro gli alleati di governo. È indispensabile ora, un nuovo patto. Non per distruggere, ma per ricostruire la città, con l’ascolto e il confronto con le parti sociali. Un patto che abbia al centro un piano credibile di rilancio e sviluppo, che metta insieme tutte le leve strategiche, economiche, sociali, di riqualificazione e sostenibilità, preveda investimenti, immateriali e materiali, e si ponga l’obiettivo di superare le criticità strutturali. Altrimenti, dopo tre anni di governo, sarebbe corresponsabile del declino che stiamo vivendo. E che faremo di tutto per fermare”.

Redazione
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