giovedì, Marzo 28, 2024

Usa, gli Stati Uniti incriminano per 18 capi d’accusa Julian Assange

Nuove accuse dagli Stati Uniti per Julian Assange. Il fondatore di WikiLeaks è stato incriminato per la violazione dell’Espionage Act. I 18 nuovi capi d’accusa fanno riferimento all’ipotesi di acquisizione e diffusione di informazioni della difesa nazionale. Secondo i documenti depositati presso il tribunale del distretto orientale della Virginia per illustrare i capi d’accusa, “Assange e WikiLeaks hanno cercato, ottenuto e diffuso informazioni che gli Stati Uniti hanno classificato per il serio rischio che la pubblicazione non autorizzata potesse mettere in pericolo la sicurezza nazionale”. Assange sta scontando in Inghilterra 50 settimane di detenzione di aver violato i termini della cauzione nel 2012: è stato riconosciuto colpevole di non essersi presentato allora dal giudice ed essersi invece rifugiato nell’ambasciata dell’Ecuador. Negli Stati Uniti, un grand jury ha già incriminato Assange per l’interazione avvenuta nel 2010 con Chelsea Manning, l’ex analista dell’esercito che ha condiviso con WikiLeaks migliaia di documenti classificati. Tale procedimento prevederebbe una pena massima di 5 anni di carcere. Le nuove accuse, però, cambierebbero totalmente il quadro in caso di estradizione di Assange negli Stati Uniti: ogni violazione dell’Espionage Act può essere punita con una condanna a 10 anni di reclusione. Secondo i documenti diffusi oggi, “Chelsea Manning ha risposto alla sollecitazione di assange e ha rubato documenti agli Stati Uniti”. Il fondatore di WikiLeaks “ha reso noti i nomi di fonti e creato un grave e imminente rischio per vite umane” pur “sapendo che la diffusione dei nomi delle singole fonti avrebbe messo in pericolo quegli individui”.
Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli