giovedì, Aprile 25, 2024

L’omicidio di Marco ad una vera svolta?

Caso Vannini– Viola Giorgini torna ad essere ascoltata dalla Procura di Civitavecchia

L’omicidio di Marco ad una vera svolta?

Dopo quattro anni si ritorna, per la prima volta, alla narrazione dei fatti che hanno preceduto quel maledetto colpi di pistola esploso la sera del 17 maggio del 2015

Viola Giorgini è tornata ad essere ascoltata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia. A convocarla sono stati il procuratore capo Andrea Vardaro e il sostituto Roberto Savelli: le hanno chiesto di raccontare, in quanto persona informata dei fatti, cosa è successo la notte tra il 17 ed i 18 maggio del 2015 nella villa di Ladispoli dei Ciontoli, la sera i cui un colpo di pistola, una beretta calibro nove, ha strappato la vita al giovane ragazzo di Cerveteri, Marco Vannini. Un nuovo decisivo passo in avanti nella indagine aperta dopo le parole del ‘super testimone’ Davide Vannicola, l’artigiano di Tolfa che aveva raccontato prima a “Le Iene” e poi anche alla magistratura, che l’ex comandante dei carabinieri della stazione di Ladispoli, il luogotenente Roberto Izzo, gli aveva confidato che quella maledetta notte a sparare non sarebbe stato Antonio Ciontoli, il capofamiglia, bensì Federico, il figlio. Parole, quelle di Vannicola che, evidentemente, non sono passate inosservate e che hanno spinto i titolari dell’inchiesta a volerci vedere chiaro e che sono costate una indagine per “favoreggiamento in omicidio” e “falsa testimonianza” al luogotenente Izzo ex comandante della caserma di Ladispoli. La procura, quindi, avrebbe deciso di ascoltare di nuovo Viola Giorgini proprio alla luce della nuova testimonianza del tolfetano che riporterebbe al centro dell’attenzione il ruolo di Federico Ciontoli. Al momento non trapelano informazioni su quanto sarebbe emerso durante l’interrogatorio, ma è plausibile che la ragazza abbia ribadito la versione già fornita durante il processo. Si ricorderà l’intercettazione in cui proprio Viola Giorgini, il 18 maggio nella caserma dei carabinieri di Ladispoli, disse, rivolgendosi a Federico “T’ho parato il culo”. La ragazza, lo ricordiamo, è l’unica assolta nel caso e proprio per questo la procura ha potuto ascoltarla cosa non possibile con gli imputati la cui posizione è ancora pendente. Non è da escludere che altre persone verranno ascoltate in Procura come informate dei fatti. Si tratta dell’ennesima svolta dopo l’indagine aperta nei giorni scorsi nei confronti dell’ex comandante della stazione di Ladispoli, Izzo. Come già detto ancora non si conoscono i dettagli del colloquio avuto da Viola Giorgini davanti al magistrato. Di certo la magistratura vorrà fare luce sul ruolo di Federico Ciontoli. La testimonianza di Vannicola ha portato alla iscrizione nel registro degli indagati, quale atto dovuto ai fini delle indagini, del luogotenente Izzo. E rileggendo la notizia della incriminazione tecnica, diffusa da Terzobinaro.it, l’ex-comandante della stazione dei carabinieri di via Livorno, nel corso della trasmissione Chi l’ha visto, ha negato l’esistenza della famigerata telefonata ed ha invitato tutti alla prova del controllo dei tabulati telefonici della notte tra il 17 ed il 18 maggio 2015. Fin qui vi abbiamo dato conto dell’ultimo atto di una vicenda le cui indagini hanno sempre puntato a far luce su quanto è successo dopo l’esplosione del colpo di pistola, mentre sono ancora in ombra fatti accaduti in quella casa immediatamente prima dello sparo. E la convocazione di Viola Giorgini potrebbe essere il segnale di una possibile partenza delle indagini su questo specifico aspetto: si tratta di datti e tempi appesi lì, che attendono di essere approfonditi da quattro anni. Dopo tutto questo tempo, esistono ancora le condizioni ambientali e tecniche per far ripartire le indagini da zero?

Redazione
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