martedì, Aprile 23, 2024

Torino, la Diocesi è pronta ad accogliere le 43 persone della Sea Watch al largo di Lampedusa

“La diocesi di Torino è disponibile ad accogliere le 43 persone che sono a bordo della Sea Watch al largo di Lampedusa, senza oneri per lo Stato, perché al più presto si possa risolvere una situazione grave e ingiusta”. Lo ha dichiarato l’arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, al termine della messa per San Giovanni, patrono della città. “Noi ci siamo. Torino ha un numero abbastanza elevato di famiglie disposte ad accoglierli, è una particolarità specifica della nostra città”, ha aggiunto l’arcivescovo, “non ci sono solo realtà istituzionali o del terzo settore, ma anche famiglie che hanno dato la loro disponibilità. Siamo pronti. Se il governo e il ministro sono d’accordo, li andiamo a prendere e li portiamo su, ma credo sia una disponibilità che potrebbe essere accolta per trovare uno sbocco a questa situazione”. Nosiglia ha concluso esprimendo solidarietà a quanti, a partire da questa notte, hanno iniziato a dormire davanti alla chiesa di San Dalmazzo per richiamare l’attenzione sulla vicenda. “E’ un appello molto significativo, un modo anche per scuotere le coscienze di tutti”, ha detto poi la sindaca Chiara Appendino al termine della messa. “Conosciamo monsignor Nosiglia, credo che si distingua per la sua sensibilità, è un arcivescovo molto attento alle marginalità”. Decisa la posizione di Fabrizio Ricca (Lega), assessore regionale alla Sicurezza: “Nosiglia ha ragione, le periferie di Torino soffrono sempre più povertà, criminalità e abbandono”, ha affermato. “Quello in cui l’arcivescovo sbaglia, però, è pensare che l’accoglienza indiscriminata, lontana da un ragionamento approfondito sul fenomeno ma votata a una generica ‘apertura dei porti’, non sia un ennesimo problema proprio per quelle stesse periferie che soffrono. Ci sono italiani che pagano un prezzo altissimo di una crisi economica che colpisce molti quartieri, e proporsi di ospitare un numero indefinito di immigrati non fa altro che andare a rendere ancora più critica la situazione di molte periferie. Integrare, se si sceglie la strada dell’accoglienza indiscriminata, è impossibile.” L’assessore ha concluso sostenendo che “l’unica cosa a cui portano politiche simili è alla nascita di ghetti. Il caso della Sea Watch è ancora più emblematico, perché è una vicenda di politica internazionale seguita dal Ministero, argomento su cui bisognerebbe evitare ingerenze di sorta”. Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore regionale Andrea Tronzano (Forza Italia) : “La carità cristiana è certamente importante, non ci sono dubbi, su questo bisogna essere sempre attenti; però ci sono anche leggi nazionali e internazionali da rispettare. Secondo me in questo caso le leggi sono importantissime e occorre fare attenzione soprattutto a quelle”. Tronzano ha poi rivolto un appello all’Olanda: “La Sea Watch batte bandiera olandese e credo sia opportuno che questo caso si risolva a livello internazionale”.
Redazione
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