giovedì, Marzo 28, 2024

Processo sui fondi della Lega, l’ex tesoriere Belsito contesta la Corte ma il processo in Cassazione va avanti

Va avanti il dibattimento in Cassazione, nonostante Francesco Belsito, imputato nel processo sui fondi della Lega insieme a Umberto e Renzo Bossi, abbia ricusato l’intero collegio della Corte. Lo ha deciso la II Sezione penale della Cassazione chiamata a decidere sul ricorso presentato dalla Procura generale di Milano che ha impugnato la sentenza della Corte d’Appello, la quale ha assolto per improcedibilità Bossi padre e figlio, ‘salvati’ dalla mancata querela del segretario del Carroccio Matteo Salvini. Alessandro Sammarco, legale dell’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito, ha spiegato che il giudice ricusato non può emettere sentenza.
L’istanza di ricusazione andrà formalizzata entro tre giorni. Prima della ricusazione da parte di Belsito, i supremi giudici avevano rigettato l’istanza di rinvio presentata dall’avvocato Sammarco, al quale si sono associati anche gli avvocati dei Bossi. “Necessario un rinvio dell’udienza – ha detto nel corso dell’udienza Sammarco -. I documenti necessari al giudizio sono arrivati solo il 10 luglio, bel oltre il termine previsto. Non solo noi della difesa non abbiamo avuto tempo di studiare, ma come hanno fatto i giudici ad esaminare in quattro giorni lavorativi tutto il materiale costituito da migliaia di parti?”, ha argomentato Sammarco. Secondo l’avvocato non c’è nemmeno, ha osservato, un problema di prescrizione in quanto “8 su 50 reati si prescrivono entro agosto ma altri 41 tra settembre e febbraio”, per questo ha chiesto in udienza “la sospensione dei termini di prescrizione fino a nuova udienza”.

Redazione
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