giovedì, Aprile 25, 2024

Cerenova: il ‘Fronte del No’ vince la battaglia contro la nascita del Consorzio Condominio

Cerenova: il ‘Fronte del No’ vince la battaglia

 contro la nascita del Consorzio Condominio

Vanificato l’annuncio della Multiservizi dell’interruzione del servizio a partire dal 31 luglio, qualora non si fosse costituito il ‘Consorzio Condominio’.

 

di Alberto Sava

I piccoli proprietari delle case di Marina di Cerveteri hanno dimostrato di avere tutti una memoria da elefante, infatti nessuno ha dimenticato la lunghissima esperienza avuto con il passato consorzio a cui tutti aderivano nel momento in cui, negli anni del boom, compravano la seconda casa al mare a Cerenova. I tempi sono cambiati, i cittadini sono socialmente più maturi di allora e di conseguenza si è alzato anche il livello di attenzione generale. Questa è una doverosa premessa alla notizia che sono svanite nel nulla le furiose polemiche, durate mesi, attorno alla proposta, partita dalle parti di piazza Risorgimento, della nascita di un consorzio privato per la gestione del servizio irriguo. Il consorzio a Cerenova non c’è, ma il servizio irriguo continua a essere erogato. La scorsa primavera (era aprile) alla proposta di istituire una sorta di Consorzio Condominio, i cittadini insorsero dando vita al Fronte del No.

 

 

 Il ‘consorzio condominio’ bocciato dai cittadini

 

In prima linea per questa battaglia il presidente del Consorzio Cerenova Campo di Mare, Enzo Musardo, che interviene affermando: “1 agosto 2019 a Cerenova: Il servizio irriguo nei giardini privati non è stato interrotto, così come era invece stato “minacciato” nella lettera inviata agli utenti dalla Multiservizi, a meno che non si costituisse un nuovo consorzio – condominio per la gestione della rete irrigua e la stipula di un contratto di fornitura dell’acqua irrigua direttamente con il Consorzio Agro romano. Una minaccia che in questi mesi incombeva come una mannaia su Cerenova e che avrebbe visto esplodere il costo del servizio irriguo, visto che questo “consorzio-condominio”, oltre a dover pagare una “organizzazione” con una sede fissa e una pletora di poltroncine, con un presidente, il vice, vari consiglieri, una segreteria, consulenti, tecnici esperti, operatori, strumenti ed apparati, etc, etc. avrebbe dovuto gestire una rete idrica invecchiata, divenuta un colabrodo anche per una gestione incomprensibile e che ha visto l’interruzione del flusso d’acqua da settembre a maggio, lasciando vuote ed esposte alla corrosione le tubazioni in ferro.  Ancora non è chiaro -continua Musardo- perché la Multiservizi, subentrata alla Sicea nella gestione della rete irrigua, decise di acquistare l’acqua dal consorzio agro romano, smettendo di prelevare l’acqua trattata dal depuratore di Cerenova (operazione che si paga salata) per destinarla all’uso irriguo. Uno spreco, anche tale acqua trattata viene dispersa nel canale a mare.  Il tentativo odierno di imporre un consorzio privato per un servizio pubblico che il comune gestisce da decenni, in un aggregato urbano nato con villini a schiera e giardini ovunque. Forse i promotori di questo carrozzone speravano che i cittadini avessero dimenticato le esperienze del vecchio consorzio di Cerenova ed i motivi del come e perché fu sciolto e gli strascichi giudiziari che ne seguirono. La Multiservizi, con la lettera suindicata e minacciando di interrompere in servizio irriguo, in alternativa ha sollecitato la costituzione di un consorzio-condominio, ventilando migliori efficienze, ma senza indicare tempi e costi concreti e credibili. Un tentativo fallito solo grazie alla mobilitazione di tanti soci del Comitato di Zona Cerenova-Campo di Mare, nonché di alcune forze politiche locali che, facendo propria tale lotta, hanno effettuato una raccolta firme con centinaia di adesioni, tutte contrarie al tentativo di privatizzazione strisciante di un servizio pubblico. A riguardo il Comitato di zona ha tenuto vari incontri pubblici, con la partecipazione anche di esperti nel ramo, ingegneri e geo biologi, con i quali sono state esaminate le condizioni del territorio e varie soluzioni alternative, tutte fattibili, con minori costi e senza…carrozzoni. Proposte inviate dal Comitato con due distinte lettere depositate in protocollo comunale All’ultima riunione anche il vice-sindaco Giuseppe Zito, assessore ai lavori pubblici, ha assicurato che stavano studiando soluzioni alternative al “consorzio”, e garantito che, comunque, il servizio irriguo non sarebbe stato interrotto il 31 luglio, come minacciato dalla Multiservizi.Ad oggi (2 agosto ndr) -conclude il presidente Musardo. il servizio irriguo continua ad essere fornito, a dimostrazione che non possono essere queste le soluzioni atte a garantire servizi pubblici ai cittadini. Un comportamento di buon senso ed un risultato concreto del Comitato di Zona e di tutti i cittadini che si sono impegnati, spesso con passione e senza secondi fini, per rifiutare ricatti e per scongiurare questa ennesima batosta a carico della comunità cittadina”.

 

“E’ la vittoria del buon senso”   

Tra le persone più impegnate sul Fronte del No, il vicecoordinatore della Lega e membro del direttivo del Comitato di Zona di Cerenova Campo di Mare avv. Alessandro Temofonte che interviene dichiarando: “Nonostante la lettera della Multiservizi in cui informava che a partire proprio dal 31 luglio il servizio sarebbe stato sospeso qualora non si fosse provveduto alla costituzione del Consorzio, ho potuto innaffiare il mio prato. Ha prevalso il buon senso- prosegue Temofonte- grazie a tutti coloro che hanno contribuito e condiviso fin qui la campagna del no a ogni proposta consortile. Le iniziative -conclude il vicecoordinatore della Lega- e gli incontri del Comitato di Zona con i cittadini proseguiranno per trovare, insieme, una soluzione al problema irriguo più adeguata e funzionale al nostro tessuto sociale e alle nostre possibilità concrete”.

Cittadini e associazioni, la vera opposizione!

Particolarmente attivo sul Fronte del No l’ex attivista m5s Francesco Di Muzio che afferma: “Questa vittoria del Comitato, al quale dobbiamo essere grati, rafforza la convinzione che l’opposizione oggi, salve rare eccezioni, è affidata alle realtà associative dei cittadini che si oppongono, con successo, alle deprecabili iniziative proposte dall’attuale Amministrazione. Resta grave Il silenzio di buona parte della politica locale che funge ormai da opposizione di facciata, lasciando libero il campo ad una gestione a senso unico”.

Redazione
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