venerdì, Marzo 29, 2024

Palermo, notte di roghi in 12 comuni: evacuate 20 abitazioni

Una ventina di famiglie evacuate per sicurezza, fiamme a ridosso di alcune abitazioni e la richiesta dei Vigili del fuoco dell’intervento di squadre fuori dalla Regione. E’ stata una notte di paura nel palermitano dove una serie di incendi hanno impegnato le squadre dei vigili del fuoco, protezione civile, forestale e forze dell’ordine. La Prefettura di Palermo ha attivato ieri sera il Centro di coordinamento soccorsi già in pre allarme dal pomeriggio primo agosto. Stamattina i vigili del fuoco sono ancora a lavoro per spegnere alcuni focolai anche se dalla centrale operativa fanno sapere che gli incendi vicino alle casa sono stati domati. Ancora in azione anche i Canadair.

Particolarmente coinvolti negli incendi, secondo quanto si legge in una nota della prefettura di Palermo, sono stati i territori dei comuni di Altavilla Milicia, Bagheria, Balestrate, Belmonte Mezzagno, Camporeale, Cerda, Misilmeri, Monreale, Palermo (Oasi della Speranza e via Messina Marina ), Partinico, Terrasini, Torretta e Trabia. Una ventina le abitazioni evacuate a San Martino delle Scale e quattro nel Comune di Trabia. Al momento non si registrano danni a persone. Per domare le fiamme, alimentate da un forte vento, sono ancora in azione 130 unità e 35 mezzi dei vigili del fuoco; 81 unità del Corpo forestale della Regione siciliana; 50 unità dei carabinieri; 30 della polizia; 10 pattuglie della polstrada e una della guardia di finanza. In azione anche un’autobotte e due unità messe a disposizione dalla città metropolitana e sette autoambulanze del 118. Allertati i presidi ospedalieri dell’Ingrassia, il Policlinico per la camera iperbarica e l’Arnas Civico. Impiegati anche, per il tramite della protezione civile regionale, sette associazioni per un totale di 28 uomini e sei mezzi. I vigili del fuoco riceveranno rinforzi della province di Catania, Enna, Agrigento, Ragusa e Trapani e, tramite del Centro operativo nazionale, dalla Calabria e dalla Campania. Il sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono ha descritto la situazione come “uno scenario apocalittico”. “Chiederò lo stato di calamità per le zone distrutte dal fuoco – annuncia -. La vegetazione del costone roccioso è andata in fiamme, non ci sono più le radici a trattenere la montagna. Bisogna intervenire subito”. “La conta dei danni è ancora all’inizio – fa notare il sindaco -. Abbiamo fatto qualche sopralluogo stamattina ma per le stime è ancora presto”. Le fiamme hanno danneggiato gli impianti che portavano acqua e luce in alcune abitazioni e, appena stato possibile, i tecnici si sono messi a lavoro per ripristinare i servizi. Ieri notte il sindaco ha anche aperto una scuola per accogliere le famiglie che hanno dovuto lasciare le loro case. “Non mi sento di dire che la situazione ora sia tranquilla – dice – perché i focolai stanno riprendendo in diversi punti ma è sicuramente sotto controllo. Purtroppo non è tutto finito, ci sono ancora mani che danno vita a nuovi incendi”. Arcidiacono non ha dubbi sull’origine dolosa delle fiamme. “Non credo alla favoletta dell’autocombustione – osserva- magari la racconterò a mia figlia per non farle pensare che ci sono persone così pessime ma la realtà è che dietro a questi incendi c’è la mano di uno o più criminali”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il presidente del Consiglio comunale di Monreale Marco Intravaia: “Queste bestie vili vanno trattate come i peggiori criminali, hanno agito sapendo di offendere la vita di persone inermi. Mi auguro la nostra comunità sappia agire contro questo atto di brutale barbarie – dice -. Il mio pensiero va alle famiglie sfollate, alle famiglie che in poche ore hanno mandato in fumo, letteralmente, anni di sacrificio, alla paura che rimane dentro e negli incubi della notte. Faremo di tutto e attiveremo ogni canale per garantire sostegno e vicinanza al territorio”.

Redazione
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