venerdì, Aprile 26, 2024

Variante al Prg di Ladispoli, Trani: “400mila metri cubi edificabili”

Variante al Prg di Ladispoli,

Trani: “400mila metri cubi edificabili”

 

Sarebbero 400mila i metri cubi edificabili con la nuova variante al Prg. Questi sono i dati emersi nella discussione del consiglio comunale di Ladispoli. A dirlo, nello specifico, in un intervento il consigliere Trani il quale ha spiegato come “con questa variante è stato essenzialmente recuperato volume edificabile tra le varie zone, spostandolo su Torre Flavia (la zona a terra ndr) e ampliandola”. Il consigliere di opposizione ha specificato che da una previsione del Prg di circa 2.500 abitanti e 250mila metri cubi, con la variante al Prg si passi ad una previsione di circa 4.000 abitanti e a 400mila metri cubi edificabili. La zona interessata è quella di Torre Flavia dove insistono il depuratore comunale, l’isola ecologica, la Palude di Torre Flavia, una grande area a previsione turistico/ ricettiva e dove, ha spiegato Trani, “gli studi geologici allegati al piano hanno dimostrato che, per via dell’origine paludosa, ci sono seri problemi della falda idrica superficiale, che non consente di realizzare interrati, e del terreno paludoso difficilmente adattabile, se non con altissimi costi, per edificazioni di quattro piani”. Immediata la replica di Grando il quale ha risposto al consigliere Trani che “prima di parlare di strumenti così importanti, bisogna approfondire bene, altrimenti si rischia di dare informazioni inesatte e dare numeri alla rinfusa. Lei ha parlato di aumenti di volumetrie, di diminuzioni, cose che non stanno né in cielo né interra. Evidentemente le relazioni fanno comodo solo quando si vuole; quando ci sono dati scritti non vengono considerati.”. Per il gruppo Ladispoli Città, inoltre, ad essere tagliati via dalla variante al Prg sarebbero anche l’edilizia sociale e i teatri. Come spiegato dalla consigliera Palermo, infatti, la giunta Grando rinuncerebbe alle case popolari trasformando la zona C3, una vasta area era destinata ad edilizia economica e popolare, a zona H2 – servizi attrezzature private e commerciale. Invece in zona Osteria Nova, sempre come riferito dalla consigliera Palermo, all’articolo 86TER, comma 6, lettera A delle norme tecniche di attuazione è riportato che tra le attività e i servizi ammessi sono previste sedi e attrezzature universitarie e culturali ma vengono esplicitamente esclusi i teatri. Replica di Grando anche alla consigliera Palermo. “Lei ritiene che le modifiche apportate non siano migliorative rispetto alla precedente – ha detto il sindaco – può presentare delle osservazioni per ripristinare lo status quo o modificarlo in altro. se le osservazioni saranno migliorative, oggettivamente parlando, perché non approvarle?”.

Redazione
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