sabato, Aprile 20, 2024

Crisi di governo, ecco come potrebbe essere la compagine dell’esecutivo giallorosso

La trattativa è ancora in salita. Ma per la squadra di governo M5S-Pd si fanno già i nomi dei ministri. Nomi che ieri sono tornati a rimbalzare prepotentemente prima, dopo e durante i vertici tra dem e pentastellati che hanno scandito la giornata. Chi occuperà la poltrona del Viminale in caso di un esecutivo giallorosso? E che ruolo avrà Luigi Di Maio? Certezze non ce ne sono. Ma di sicuro, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, non farà parte di un governo Pd-M5S, come ha spiegato più volte lui stesso. Tra i nodi, oltre a quello del premier, c’è poi quello del capo politico del M5S Luigi Di Maio, che nel governo uscente ha ricoperto il triplice ruolo di vicepremier, titolare del Mise e del ministero del Lavoro (e che negli ultimi ‘totoministri’ viene accreditato anche per dicasteri quali Difesa e Interno). “Ha carta bianca perché è lui che tratta”, è il ragionamento che si fa in ambienti 5 Stelle. Tra i nomi in lizza per il Viminale si fanno poi quelli del capo della polizia, Franco Gabrielli e Marco Minniti, ex ministro dell’Interno del governo Renzi. Il grillino Alfonso Bonafede potrebbe restare Guardasigilli e Riccardo Fraccaro ministro dei Rapporti con il Parlamento. Anche se sui fedelissimi di Di Maio è puntato più di un riflettore: entrambi sarebbero percepiti da una parte degli eletti come troppo legati all’era grillo-leghista, ormai al tramonto. In quota per la Giustizia, nei giorni scorsi, si sono fatti anche il nome di Pietro Grasso di Leu e Andrea Orlando ma quest’ultimo, stando agli ultimi rumors potrebbe ricoprire il ruolo di vicepremier. Ipotesi ovviamente tutte da verificare nel confronto Pd-5 Stelle. Per quanto riguarda la casella chiave del ministero dell’Economia, ministero che sarà subito coinvolto nella legge di Bilancio, potrebbe essere affidata a un nome di peso, un nuovo Padoan per intendersi. Non è escluso che il ministro Giovanni Tria resti al suo posto. Ma a guidare via XX Settembre potrebbe essere anche il senatore Pd Antonio Misiani, molto vicino a Zingaretti o lo stesso Pier Carlo Padoan. Per quanto riguarda invece le new entry del nuovo team ‘giallorosso’, in queste ore concitate iniziano a salire le quotazioni degli attuali capigruppo di Senato e Camera, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli. Tra i dem in lizza per un mistero circolano inoltre i nomi di Paola De Micheli, che potrebbe andare al Mise, Tommaso Nannicini e Roberto Morassut. Per la minoranza vengono avanzati i nomi di Lorenzo Guerini e Ettore Rosato o Andrea Marcucci. Non è ancora chiaro se potrà avere un ruolo anche l’ex premier Paolo Gentiloni. Molti lo accreditano alla Farnesina, dove tuttavia, potrebbe restare Moavero Milanesi. Oppure per l’ex premier potrebbe profilarsi il ruolo da commissario Ue.
Redazione
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