giovedì, Aprile 18, 2024

Milano, operato al Policlinico un bimbo con una rara malformazione all’intestino

Favola di Ferragosto al Policlinico di Milano. Alessandro, nato con parti di intestino fuse alle vie urinarie a causa di una malformazione rara che colpisce in media un bimbo su 4 mila, è stato operato a un solo giorno di vita utilizzando una tecnica inventata dai medici dell’Irccs di via Sforza. Al momento gli unici che possono eseguirlo. La metodica permette di risolvere la malformazione ano-rettale attraverso un unico intervento chirurgico invece che 3, regalando ai baby-pazienti “una qualità di vita pressoché normale”. Dal Policlinico raccontano oggi la storia a lieto fine del piccolo, venuto alla luce nella notte del 13 agosto. Un parto come gli altri, la gioia grande dei genitori che però dura poco: Alessandro soffre di una grave malformazione, “un problema che purtroppo non è diagnosticabile con le ecografie di controllo durante la gravidanza – sottolineano i sanitari – e che anche per questo è ancora più inaspettato”. Ma Ale è nato nell’ospedale giusto, perché proprio al Policlinico Ernesto Leva, direttore della Chirurgia pediatria, ha messo a punto una tecnica innovativa che consente di gestire il caso con “un unico intervento chirurgico e un impatto minore sul decorso post-operatorio”, mentre “di norma questa malformazione richiede 3 lunghi e laboriosi interventi ricostruttivi”. L’operazione viene programmata immediatamente: “Era Ferragosto – sottolinea Leva – ma al Policlinico non esistono giorni diversi dagli altri”. L’intervento si fa ed è “delicatissimo – precisa lo specialista – ideato proprio da noi e che ad oggi può essere eseguito solo nel nostro ospedale, proprio per le competenze necessarie”. La metodica ‘made in Milano’ “è in grado di ricostruire l’anatomia della zona – spiega Leva – separando la via intestinale e la via urinaria, e ripristinandone le funzionalità. E’ una tecnica che ha bisogno di un grande affiatamento tra chirurghi e anestesisti, oltre alla preparazione del paziente prima dell’intervento da parte dei neonatologi. In più, data la rarità della malformazione e la complessità dell’operazione, è possibile realizzare questa tecnica solo con un team dedicato e di grande esperienza che comprende chirurghi pediatrici, neonatologi, anestesisti e personale infermieristico altamente specializzato”. “Vicende come queste rendono ben chiara la qualità di una struttura che può dedicarsi alla salute del bambino a 360 gradi – commenta Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – Essendo questa una patologia che non è possibile diagnosticare durante la gravidanza, è stato necessario uno sforzo organizzativo ancora più intenso e non pianificabile per tempo. Ma la nostra forza è proprio questa: una grande competenza nell’ambito delle malattie rare in genere, e un’altissima specializzazione che possiamo mettere in campo con tutto il percorso di assistenza e cura dedicato ai bambini, che parte già prima del concepimento e li accompagna finché non diventeranno adulti. E’ avvenuto durante Ferragosto, ma in realtà si è svolto tutto come sempre: nel nostro ospedale ci sono 365 giorni speciali all’anno”. La malformazione di Ale, tecnicamente definita ‘ano-rettale’, non è ereditaria e non se conoscono ancora completamente le cause. Il Policlinico è Centro di riferimento nazionale per questa malattia rara, gestendo “una delle più alte casistiche a livello mondiale”, evidenziano dall’Irccs. In ospedale vengono operati “circa 15 nuovi casi all’anno che provengono da tutta Italia”, e “sono tante le consulenze che vengono richieste anche dall’estero nell’ambito della Rete europea di diagnosi e cura (Ern) per le condizioni urogenitali rare e complesse”. Finora è stato possibile intervenire su oltre 300 bambini, di cui una decina operati con la nuova tecnica, mentre sono circa 500 i piccoli in carico agli ambulatori dedicati del Policlinico. Qui, dopo l’operazione, i bambini possono essere seguiti fino all’età adulta con controlli periodici, per garantire loro “la piena continenza e una vita normale”. Anche Alessandro adesso può sperare.
Redazione
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