venerdì, Marzo 29, 2024

Migranti, la Germania accetta ladistribuzione nei Paesi Ue in nome della solidarietà

“La Germania da sempre ha partecipato alla redistribuzione ad hoc dei migranti, ciò nonostante non abbiamo ancora trovato una procedura adeguata”: lo ha dichiarato il portavoce del governo tedesco Steffen Seibert in conferenza stampa a Berlino, nel rispondere ad una domanda in vista del prossimo incontro dei ministri dell’Interno a Malta. “L’Europa ha bisogno di un accordo affidabile sul modo in cui gli sbarchi devono e possono essere gestiti nello spirito della solidarietà europea e lo chiediamo da molto tempo”, ha aggiunto il portavoce di Merkel. “In vista dei colloqui della prossima settimana, la Germania e la Francia stanno facendo pressione per un accordo temporaneo”, ha proseguito Steffen Seibert. “La distribuzione caso per caso o arrivo per arrivo è la condizione insoddisfacente in cui ci troviamo al momento”, ha continuato il portavoce del governo tedesco in conferenza stampa a Berlino. “Il punto non è se si è ‘duri o morbidi’” nell’affrontare la questione degli sbarchi dei migranti salvati in mare, ma come ci si “organizza, rispettando i nostri valori”, in modo “efficace” permettendo “uno studio di chi sono quelli che arrivano” e mantenendo un equilibrio tra “responsabilità e solidarietà”. Se “non si è efficaci alla fine sono i populisti che vincono”. Così la ministra agli Affari europei francese Amélie de Montchalin, a margine del Consiglio Affari generali dell’Ue incalzata dai giornalisti sulla riunione che si terrà a Malta il 23 settembre. I populisti – spiega – “pongono dei principi, come abbiamo visto nei mesi scorsi, totalmente rigidi e dimenticano ciò che definisce la nostra identità, cioè il valore del rispetto dei diritti umani, il valore dell’ occuparsi delle persone in pericolo, ed il diritto d’asilo. Le discussioni di lunedì prossimo a Malta sono essenziali e la Francia gioca un ruolo di motore”. “Pensiamo” che i centri di detenzione in Libia “debbano essere chiusi e lavoriamo in modo attivo per questo”: così una portavoce della Commissione europea ribadisce la posizione dell’Unione. Quanto all’operazione Sophia, la portavoce ricorda che il mandato della missione nell’addestrare la guardia costiera libica è quello di “salvare vite in mare e lottare contro i trafficanti”, con una forte componente sul “rispetto dei diritti umani”. Fino ad oggi sono stati addestrati 417 guardacoste libici, che sono sottoposti anche ad un attento sistema di monitoraggio. Intanto il gup di Roma ha rinviato a giudizio l’ufficiale responsabile della sala operativa della Guardia Costiera, Leopoldo Manna, e il comandante della sala operativa della Squadra navale della Marina, Luca Licciardi, in relazione al processo sul naufragio dell’ottobre del 2013, dove morirono 268 persone tra cui 60 bambini. Si trattava di migranti siriani che scappavano dalla guerra civile. i due imputati il pm Sergio Colaiocco contesta i reati di rifiuto d’atti d’ufficio e omicidio colposo. Il processo è stato fissato al prossimo 3 dicembre davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Roma.
Redazione
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