giovedì, Aprile 25, 2024

Pd, l’ipotesi concreta della scissione dei renziani getta il partito nell’angoscia

“La decisione di andarcene è presa. Che senso ha aspettare ancora? Per ascoltare l’ennesimo appello, magari nemmeno del tutto sincero, all’unità?”. Un big renziano parla così dell’addio, che ormai pare imminente, al Pd. “La decisione è presa”, conferma, e domani potrebbe essere Matteo Renzi, ospite di ‘Porta a Porta’, a parlarne. O quanto meno a chiarire l’accelerazione delle ultime ore verso la scissione. “Frenature? Non credo ci saranno”. Tanto che forse già in settimana potrebbero nascere i nuovi gruppi renziani: venti deputati per formare un gruppo autonomo a Montecitorio e una pattuglia di senatori che andrà nel Misto. Tra i deputati coinvolti nell’operazione il vicepresidente Ettore Rosato, Maria Elena Boschi, i due sottosegretari Ivan Scalfarotto e Anna Ascani, Michele Anzaldi, Luciano Nobili, Luigi Marattin (in pole come capogruppo), Silvia Fregolent, Mauro Del Barba, Carmelo Miceli. “Non stiamo facendo campagna acquisti. L’ultima telefonata di un deputato interessato mi è arrivata stamattina…”. Al Senato i numeri saranno più contenuti e con Renzi dovrebbe spostarsi con ogni probabilità il fedelissimo Francesco Bonifazi ma non Andrea Marcucci che, gli stessi renziani, vorrebbero restasse capogruppo. Tra i parlamentari che potrebbero seguire Renzi anche Roberto Giachetti che stamattina ha pubblicato un video su Fb per annunciare intanto le dimissioni dalla Direzione dem in quanto “frontman” del no ad ogni ipotesi di accordo con i 5 Stelle. “Non potrei continuare a stare in una cabina di regia politica che deve sostenere questo progetto, non essendone convinto fino in fondo. Dentro di me non possono nascondere i dubbi che ho”. Dubbi che invece potrebbe essere esplicitati nei nuovi gruppi renziani. Nascono con l’impegno di sostenere il governo (Teresa Bellanova da ministro sarà capodelegazione palazzo Chigi) e su questo si vuole rassicurare sia M5S che il premier Giuseppe Conte. Ma con l’intento di segnalarsi per una linea non accomodante con i 5Stelle. I ‘renziani moderati’ di Base riformista, la componente Lotti-Guerini, restano nel Pd. Alessia Morani e Simona Malpezzi, oggi lasciando palazzo Chigi dopo il giuramento da sottosegretari, sembrano confermarlo. “Faccio un appello all’unità, io mi auguro che nessuno faccia una scelta incomprensibile per gli elettori”, dice Morani e Malpezzi: “Il Pd è una casa plurale dove c’è spazio per tutti”.
Redazione
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