giovedì, Aprile 25, 2024

Costone pericolante, Greppe Sant’Angelo a rischio

FdI Cerveteri LiberaMente rilancia l’allarme di pericolo crolli in un’area di alto pregio archeologico

Costone pericolante, Greppe Sant’Angelo a rischio

Sono in arrivo le prime piogge d’autunno, diventano urgenti interventi immediati nell’area già dichiarata pericolante dai Vigili del Fuoco

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota che segue a firma di Fratelli d’Italia Cerveteri LiberaMente:“E’ reale il rischio smottamenti in una delle zone tufacee di maggior pregio per i tanti ritrovamenti archeologici. Un costone tufaceo è stato dichiarato pericolante dai Vigili del fuoco, che hanno provveduto a transennare la sottostante via di Sant’Antonio (direzione Fosso della Mola). Nelle vicinanze si trova la necropoli rupestre di Greppe Sant’Angelo con la monumentale Tomba di Caronte e il Santuario di Ercole, due dei siti più preziosi del territorio ceretano. Basti pensare che la famosa coppa a figure rosse con Ilioupersis, firmata da Euphronios, è stata ritrovata proprio in questa aree. Un territorio quindi che ha custodito e che potrebbe ancora custodire grandi tesori e che rischia di essere messo seriamente compromesso da un’eventuale frana. L’intera zona dal 2004 fa parte dell’Unesco, secondo il quale i reperti di Cerveteri “sono eccezionali sia per qualità formali che per il contenuto delle raffigurazioni che rivelano aspetti della vita quotidiana, della morte e delle credenze religiose degli antichi Etruschi”. In particolare, il “contesto funerario di Cerveteri riflette gli stessi schemi urbanistici e architettonici della città antica”, rappresentando di fatto “l’unico tipo di civiltà urbana dell’Italia pre-romana”. Uno degli esempi più rilevanti di questo patrimonio è proprio il santuario di Ercole, una divinità particolarmente venerata nell’antica Caere.  Il sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci, nei giorni scorsi, annunciando la chiusura della strada, ha fatto sapere che “verranno effettuati ulteriori controlli”. Ma le condizioni del costone lasciano immaginare la necessità di un intervento tempestivo da parte dell’amministrazione e delle Belle Arti. A farsi carico di questo intervento, trattandosi di una zona di grande pregio archeologico e quindi di interesse pubblico, non possono essere i privati proprietari dei terreni soprastanti. A maggior ragione perché si tratta di assegnatari e di titolari di vecchia data (sulla zona è stato posto un vincolo a partire dal 1960). La speranza di tutta la collettività è che le Istituzioni si facciano carico al più presto della messa in sicurezza della zona, sia per garantire l’incolumità dei cittadini ma anche per preservare il patrimonio che custodisce questo territorio”.

Redazione
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