venerdì, Aprile 26, 2024

Vendemmia 2019: meno quantità, più qualità

 

La stagione della raccolta delle uve ceretane è entrata nel vivo, soddisfatti i produttori

Vendemmia 2019: meno quantità, più qualità

Ottimismo tra gli associati della Cia. Partito il conto alla rovescia per gustare un eccellente novello etrusco, pronto tra qualche settimana

In calo del 16% la produzione a livello nazionale

 

di Alberto Sava

Vendemmia 2019, si confermano nei fatti le stime elaborate da Ismea, Assoenologi, Unione Vini (UIV) contenute nel rapporto da temp a disposizione degli operatori: le quantità a livello nazionale scendono del 16% sul totale dell’anno precedente, passando dai 55 milioni di ettolitri del 2018 ai 46 milioni del 2019. Un calo significativo, registrato in misura diversa ma presente, ad eccezione della Toscana, in tutte le regioni italiane in larga parte imputabile all’andamento stagionale avverso nella fase di fioritura e allegagione, alle temperature rigide e alla forte piovosità dello scorso mese di maggio. Riduzioni di produzione più marcate si evidenziano, stando alle stime, nelle varietà precoci dove il dato è già abbondantemente leggibile in questi giorni, mentre una produzione più regolare sembra caratterizzare le uve tardive, confidando ovviamene in un decorso stagionale favorevole nelle prossime settimane. Tutte le varietà indistintamente, un po’ in tutti gli areali di produzione, presentano un ritardo di maturazione, tanto che le operazioni di vendemmia sono slittate di 10/15 giorni rispetto alle date degli anni precedenti, riportando così alla normalità una stagione di raccolta che negli ultimi anni si era presentata particolarmente anticipata. “I primi riscontri analitici -si legge nel rapporto- evidenziano gradazioni medie nella norma, un buon rapporto zuccheri/acidità e per le prime uve vendemmiate un buon quadro aromatico. Si evidenzia anche una sintesi ottimale delle sostanze coloranti nelle uve a bacca rossa”.

 

La vendemmia ceretana

è ora entrata nel vivo

Con un po’ di ritardo la vendemmia è entrata nel vivo nel territorio di Cerveteri. Meno quantità, ma più qualità. E’ il “leit motiv “di questa stagione, che dovrebbe maturare oltre che del buon vino anche dei risultati positivi sotto il profilo delle vendite.  Buoni auspici, insomma, come ricorda il presidente di Cia Roma Riccardo Milozzi.  “Ascoltando i produttori ho notato una buona dose di ottimismo che non guasta mai.  Siamo in calo rispetto allo scorso anno per quanto riguarda il raccolto, ma decisamente nella media di tutti gli altri anni.  I nostri associati appaiono soddisfatti, un clima che ci rende fiduciosi. Ecco quello che ci preme dire è che da questa vendemmia ne uscirà fuori un vino di qualità – ha detto Milozzi”. Ragione per cui tra qualche settimana si potrà degustare il vino di Cerveteri, con l’avvio della stagione del novello. L’aspettativa è quella di un’annata sicuramente buona, dal momento che “non ci sono state malattie fungine”. Insomma pare che ci sia un moderato ottimismo, sperando che il vino ritorni ad essere un prodotto di eccellenza per la città etrusca.

 

Vino e turismo,

binomio vincente

Nell’ambito  di “Cantine Aperte in Vendemmia”, lo scorso 22 settembre  i turisti sono stati accolti come veri amici dai migliori produttori del Lazio, associati al movimento turismo del vino laziale, e guidati tra botti e gallerie, per degustare il loro vino abbinato ai prodotti tipici della gastronomia locale, accompagnati da manifestazioni culturali e di folklore durante il periodo della vendemmia, vieni in cantina e vedi come nasce una bottiglia di qualità; dalla raccolta dell’uva all’assaggio del mosto per seguire e approfondire il processo di trasformazione dell’uva in vino e hanno vissuto con i produttori la festa della vendemmia con curiosità e allegria in un’atmosfera ricca di profumi autunnali. Gli enoturisti hanno avuto l’opportunità di visitare cantine molto diverse fra loro, da quella costruita in una cisterna romana fino a quelle situate vicino a insediamenti archeologici, in casali seicenteschi, ville del 700’ e 800’. Ogni azienda ha proposto degustazioni di mosto, di vino e assaggi “nell’angolo dei sapori” dei prodotti territoriali tipici delle province del Lazio (Olio extravergine di oliva, Pane, salumi, formaggi, porchetta, prodotti biologici e sottolio, dolci, miele, marmellate ed altre golosità, per promuovere oltre al vino i prodotti agricoli e gastronomici autunnali dei territori sopra descritto. Si è replicato inoltre “a pranzo con il vignaiolo”. Da anni il movimento turismo del vino del Lazio sostiene la festa della vendemmia per scoprire come si ottengono i migliori vini delle cantine associate. Un’occasione unica per incontrare gli enoturisti in un’atmosfera permeata di profumi di mosto e dell’autunno. Il movimento enoturistico nel nostro territorio è avvenuto presso la cantina ed i vigneti dell’azienda di Cerveteri Casale Cento Corvi in via della Tomba. Accoglienza in cantina, degustazione guidata con sommelier di tutti i vini prodotti, visita guidata ai vigneti ed assaggio di mosti direttamente dalle botti. I più piccoli hanno partecipato alla pigiatura dell’uva a piedi nudi.

Redazione
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