mercoledì, Aprile 24, 2024

Siria, ripresi i raid aerei dei caccia turchi. Oggi si riunisce il Consiglio di Sicurezza dell’Onu

L’aviazione turca ha ripreso stamani a bombardare aree nel nord-est della Siria a ridosso della frontiera. Lo riferisce la tv panaraba al Arabiya citando i propri corrispondenti nella zona tra Qamishli e Tall Abyad. E’ stata colpita l’area di Tall Abyad e di Ras al Ayn, epicentro dell’offensiva turca.
“Le forze militari turche hanno colpito finora 181 postazioni appartenenti alle organizzazioni terroristiche nel nordest della Siria come parte dell’Operazione Fonte di pace” scattata oggi contro i curdi. Lo annuncia il ministero della Difesa turco, citato dall’agenzia Anadolu, riferendosi alle forze curde che la Turchia giudica appunto “terroristi”.
Iniziativa bipartisan al Senato per imporre sanzioni alla Turchia se non ritira il suo esercito dalla Siria nella sua operazione contro le forze curde. L’obiettivo è imporre all’amministrazione Trump di congelare i beni in Usa dei più alti dirigenti turchi, compreso il presidente Erdogan e i suoi ministri degli esteri, della difesa, delle finanze, del commercio e dell’energia. Le misure punitive colpirebbero anche le entità straniere che vendono armi ad Ankara, come pure il settore energetico turco.  Miliziani affiliati all’Isis hanno attaccato nelle ultime ore forze curdo-siriane nella zona di confine con la Turchia dove è in corso l’offensiva turca. Lo riferiscono fonti curdo-siriane vicine all’amministrazione autonoma curda del nord-est siriano. Secondo le fonti, gli scontri sono in corso a sud di Ras al Ayn. Non è possibile verificare in maniera indipendente le informazioni provenienti dalle parti coinvolte nel conflitto. La Turchia attacca i curdi nel nord-est della Siria. Nelle prime ore del pomeriggio, i jet F-16 di Ankara hanno dato ufficialmente il via all’operazione ribattezzata ‘Fonte di pace’ bombardando obiettivi delle milizie Ypg a Ras al-Ayn, seguiti poco dopo dai colpi d’artiglieria su Tal Abyad, per “eliminare i rischi” prima di avviare l’offensiva di terra. E in serata l’annuncio del ministero della Difesa: l’esercito turco ha attraversato il confine ed è entrato nel nord della Siria. Il governo di Recep Tayyip Erdogan non ha indicato, al momento, il numero dei combattenti mandati oltre frontiera. Ma al confine le forze di terra erano già ammassate con decine di blindati, almeno 5 mila soldati delle forze speciali d’assalto, che possono contare su 18 mila combattenti arabi e turcomanni dell’Esercito siriano libero cooptati da Ankara.
Redazione
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