venerdì, Marzo 29, 2024

Governo, stasera alle 21 il vertice per superare gli attriti su Quota 100 e tasse

Si sarebbe dovuto tenere ieri sera il vertice di maggioranza sulla manovra e invece è slittato a oggi come annunciato dallo stesso premier Giuseppe Conte da Avellino. La manovra andrà approvata entro la mezzanotte, limite ultimo per trasmetterla alla Commissione Ue e all’Eurogruppo. Secondo fonti vicine ai ministri Pd sarebbe stato il M5S a voler far slittare il Cdm, lasciando “infastiditi” i dem per “la solita tecnica di far saltare gli incontri invece di risolvere i problemi”.
“Sono giorni febbrili”, ha detto ancora Conte aggiungendo che “con il ministro dell’Economia, in particolare, stiamo operando le ultime cognizioni”. “La manovra non deve accontentare qualche forza politica in particolare o qualche blocco sociale. Noi lavoriamo nell’interesse di tutti. Questo governo ha un progetto unitario che guarda all’intera Italia”, ha sottolineato poi il premier affermando che “stiamo lavorando a possibili modifiche a Quota 100″e “l’Iva non verrà rimodulata, abbiamo trovato risorse aggiuntive”. Il punto è che tra gli alleati di governo al momento si è lontani dall’intesa. Le imposte sulle schede Sim – nei giorni scorsi già terreno di scontro tra il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e la viceministra Laura Castelli – la cancellazione retroattiva della detraibilità del 19% sull’Irpef e la volontà di rivedere quota 100. Queste, secondo fonti di governo M5S, le proposte che il Pd vorrebbe inserire nella legge di bilancio e sulle quali il Movimento starebbe facendo muro. “In questa cornice, è evidente che l’esecutivo non potrebbe mai sostenere un aumento delle tasse e men che meno un altro colpo ai pensionati con l’abrogazione di Quota 100. Non è neanche immaginabile mettere i pensionati contro i lavoratori, sostenendo che bisognerebbe creare esodati per ridurre il cuneo fiscale. Abbiamo la responsabilità di unire il paese e non di dividerlo”, ha dichiarato dal canto suo il capo politico del M5S Luigi Di Maio. Che mette in guardia: “Non si inneschi una guerra tra poveri”. Si litiga anche sul taglio del cuneo alle imprese, che i 5 Stelle vorrebbero introdurre e addirittura aumentare: obiettivo creare nuovi posti di lavoro, spiegano fonti grilline. Altro nodo da sbrogliare, la riforma di quota 100 voluta dal primo governo Conte. Fonti di governo M5S sostengono che il Pd avrebbe messo in piedi un asse con i renziani di Italia Viva per modificarla almeno in parte, intervenendo sull’ultima finestra con una dote di circa 500 milioni: “per noi non esiste”, mettono in chiaro i 5 Stelle. Fonti vicine ai ministri Pd sottolineano però: “Basta fake news, il Pd non ha mai proposto l’abrogazione di Quota 100 ma semplicemente detto che alcune finestre di rinvio possono servire per evitare l’aumento dell’Iva”. A chiarire la posizione dem era stato in serata Dario Franceschini (in un tweet subito rilanciato da Nicola Zingaretti): “Per noi irrinunciabile l’aumento degli stipendi grazie alla riduzione delle tasse. Poi niente aumento Iva, eliminazione superticket, asili nido gratuiti, fondo famiglie, piano casa, lotta all’evasione, più investimenti dei comuni, green economy. Le idee Pd sono nella legge di bilancio”, aveva scritto il capo delegazione dem al governo. Intanto, il consiglio dei ministri fissato per oggi alle 21, a quanto si apprende da fonti di governo, dovrebbe dare il via libera solo al Documento programmatico di Bilancio, ovvero una sintesi della legge di bilancio che entro oggi a mezzanotte dovrà essere inviata all’Europa. Il decreto fiscale e l’articolato complessivo della manovra dovrebbero essere approvati in un successivo Cdm che si terrà, con ogni probabilità, lunedì 21.
Redazione
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