venerdì, Aprile 26, 2024

Brexit, Boris Johnson esulta: “Abbiamo un grande nuovo accordo”

Abbiamo un grande nuovo accordo”. Lo ha annunciato su Twitter il premier britannico Boris Johnson, sottolineando che questo accordo permette di “riprendere il controllo”. “Dove c’è la volontà, c’è un accordo, ce lo abbiamo. E’ un accordo equo ed equilibrato per l’Ue ed il Regno Unito ed è la testimonianza del nostro impegno a trovare soluzioni. Raccomando al Consiglio europeo di sostenere questo accordo”, ha commentato su twitter il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Abbiamo ottenuto insieme un risultato giusto e ragionevole. Gran parte di questo accordo” è quello già presentato nel 2018, “c’è qualche elemento nuovo sull’isola d’Irlanda e sulla dichiarazione politica”, per questo penso che ci possa essere il margine affinché sia “sostenuto e ratificato” nel tempo che ci separa dal 31 ottobre, ha detto il capo negoziatore dell’Ue Michel Barnier. In mattinata la leader unionista del Democratic Unionist Party (Dup, nazionalisti nordirlandesi), Arlene Foster, ed il suo vice Nigel Dodds hanno reso noto di non poter dare il loro sostegno all’ipotesi di accordo sulla Brexit. Senza il sostegno del Dup difficilmente il Parlamento britannico ratificherà qualsiasi accordo. Foster e Dodds hanno detto in un tweet che continueranno a lavorare con il governo per arrivare ad un accordo “ragionevole”. Ed hanno confermato la propria posizione anche dopo la diffusione della notizia sull’intesa. Negative, quanto scontate, anche le prime reazioni delle leadership dei maggiori partiti di opposizione, dal Labour di Jeremy Corbyn ai LibDem di Jo Swinson. “L’accordo negoziato dal primo ministro sembra persino peggiore di quello di Theresa May, già rigettato a valanga” dal Parlamento, dice il leader laburista, nell’annunciare il suo no all’intesa. “Queste proposte rischiano d’innescare una corsa al ribasso su diritti e tutele”, sono “un accordo-svendita che non riunifica il Paese e che deve essere respinto”. Poi il riferimento a un referendum bis: “Il miglior modo di risolvere la Brexit è ora ridare la parola al popolo per un voto finale”.
Redazione
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