venerdì, Marzo 29, 2024

I rapporti di affari con il Campidoglio

Ai funzionari del Comune “amici” le case costruite dal gruppo Bonifaci

Bonifici e i rapporti di affari con il Campidoglio

Nelle carte dell’inchiesta delle Fiamme Gialle i rapporti per il business immobiliare dell’imprenditore

 

Sulle pagine del Corriere della Sera di lunedì scorso, 14 ottobre, a firma di Giulio De Santis e Ilaria Sacchettoniè apparso l’articolo che vi proponiamo di seguito: “Dalla ristrutturazione di Palazzo Raggi all’affitto di una nuova sede per il XX Municipio: gli affari di Domenico Bonifaci erano impegnativi. E il costruttore aveva trovato il modo di farsi supportare da tecnici, funzionari e dirigenti capitolini. Come? Agevolandoli nell’acquisto di case. «I responsabili del gruppo Bonifaci – scrivono i finanzieri dell’anticorruzione – sono riusciti a creare una rete di amicizie non solo al dipartimento Pau (Programmazione e attuazione urbanistica) ma anche presso tutti gli uffici pubblici della capitale che trattano le pratiche edilizie del gruppo. Innumerevoli sono i pranzi e le cene organizzati dai responsabili del gruppo Bonifaci ai funzionari». Dalle intercettazioni dell’inchiesta su Palazzo Raggi emerge il rapporto tra Giuseppe Costa, responsabile dell’ufficio tecnico di Bonifaci, ed Elisabetta Gasperini, funzionaria degli uffici tecnici del Campidoglio. Bonifaci e Costa la citano in chiave lusinghiera. Dice Testa al telefono: «Elisabetta ci dà ‘na grossa mano». La Gasperini ha già firmato un preliminare di vendita per un appartamento del Gruppo Bonifaci all’Acqua Acetosa. Così Bonifaci propone di agevolarla nel mutuo della casa: «Però ho pensato, quel problema dell’appartamento glielo voglio risolvere. Poiché lei ci deve dare ottantamila euro. Ottantamila ce li mette lei, ventimila li metto io e leviamo il mutuo…» Insomma in cambio della sua presunta militanza pro Bonifaci la Gasperini riceveva dal costruttore uno sconto di circa 70mila euro nell’acquisto dell’appartamento all’Acqua Acetosa per la figlia Eleonora Sannibale. E’ la stessa indagata a riferire al pm Erminio Amelio come, nel tempo, si sia creato un rapporto di amicizia con Bonifaci e di come lei stessa abbia addirittura trascorso una vacanza nella villa del costruttore in Sardegna. Non è il solo caso. Il tecnico dell’ufficio urbanistica del Comune di Roma, Massimo Mazzucco, vive a sua volta in un appartamento all’Acqua Acetosa di proprietà del Gruppo Bonifaci. Dalla banca dati dell’anagrafe tributaria, scrive la Finanza, è emersa anche un’altra circostanza. Altri due colleghi di Mazzucco al dipartimento Urbanistica hanno acquistato un appartamento del costruttore Bonifaci. Si tratta di Vito Fioravanti (superiore di Mazzucco, ora in pensione) e Antonino Settimo. Insomma è un po’ come se si fosse diffuso un passaparola in Campidoglio per investire negli immobili di Bonifaci a prezzo pieno o scontato. L’elenco degli inquilini del costruttore si allunga ancora a ben vedere: tra le persone che risultano aver acquistato case da Bonifaci ci sono la segretaria particolare di Antonello Fatello, Francesca Giannini, e il nipote Federico Bussoletti. Fatello, indagato per le vicende di Palazzo Raggi, è il dirigente che ha firmato la quasi totalità dei permessi per costruire il complesso immobiliare. Infine c’è il caso di Francesca Bedoni, la responsabile della sesta unità immobiliare del dipartimento politiche del patrimonio. La Bedoni che ha stipulato la convenzione fra Comune e gruppo Bonifaci per l’acquisto di una nuova sede per il XX Municipio ha acquistato due appartamenti del gruppo Bonifaci in zona Portuense. Da un approfondimento in merito è emerso che da quella convenzione è derivato un vantaggio importante per il costruttore che non ha mai versato gli oneri di urbanizzazione, un risparmio di 2 milioni e 252 mila euro: «Dalla documentazione acquisita sembrerebbe che le società del gruppo Bonifaci abbiano goduto di un indebito favore all’atto del rilascio del permesso di costruire, allorquando non è stato richiesto il versamento degli oneri di urbanizzazione secondaria». «La mia cliente, Rossella Reposati, come si vede è estranea a queste dinamiche» conclude il difensore, Piergiorgio Micalizzi.

Redazione
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