mercoledì, Aprile 24, 2024

Dura critica dell’Ugl al nuovo Contratto dei dipendenti pubblici capitolini

È stato appena ratificata, da parte comunale e sindacati maggioritari, la pre-intesa del Contratto decentrato integrativo dei 24.000 dipendenti di Roma Capitale e sul tema è intervenuta la dura critica del Coordinamento Romano UGL che denuncia in una nota:
“É stata colpita duramente la fascia degli addetti di categoria C, quella che rappresenta la base e, conseguentemente, la vera forza lavoro dei dipendenti. Aggirando normative superiori, che prevedono l’indennizzo degli incarichi di responsabilità anche a questi lavoratori con criteri obiettivi di meritocrazia, il Comune ha stabilito, arbitrariamente, che a tali incarichi potranno accedere esclusivamente coloro che rivestivano un ruolo apicale quasi un decennio fa, andando così ad “inventare”, una categoria nella categoria, assolutamente non prevista dai contratti nazionali” – dichiara Marco Milani Coordinatore romano UGL, che denuncia: “Ancora una volta, il Comune di Roma, che persiste nella mancata applicazione di normative superiori cogenti, come ad esempio in materia di Polizia Locale e di proventi derivanti dal Codice della Strada, su cui pende un procedimento in Procura, dimostra di difendere i feudi di un malsano associazionismo. Siamo pronti a sommergere l’avvocatura da una valanga di ricorsi”.
Interviene anche il Segretario Provinciale UGL di Roma, Sergio Fabrizi: “Contratto umiliante per le professionalità della struttura capitolina. Dipendenti con 20-30 anni di servizio vengono mantenute in posizioni di sovramansionamento in categoria “C” o sottomansionamento in categoria “D”, come è il caso dei Servizi sociali o dell’area tecnici o della Polizia Locale, dove si è palesemente voluta ancora disapplicare la normativa regionale per un nuovo inquadramento del personale con i giusti riconoscimenti giuridici. Inoltre si continua a non voler prender coscienza delle mutate condizioni lavorative dovute dall’allungamento del periodo del pensionamento: continua a non essere prevista alcuna tutela crescente per gli over 60 che devono assicurare lo stesso regime di prestazioni del neo-assunto anche nelle categorie più usuranti, come è il caso dei servizi h. 24 o a contatto con soggetti critici”.
“È una firma, quella di oggi, che ci tiene inchiodati ad almeno 10 anni fa”, concludono dal sindacato Ugl di Roma.

IL COORDINAMENTO ROMANO UGL

Redazione
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