giovedì, Marzo 28, 2024

Mov.Civ. Ladispoli Città sulla tassa di soggiorno: “La Giunta Grando aumenta le tasse ed è incapace di programmare”

“Poche idee e molto confuse. Si è votata ieri sera, in Consiglio Comunale, l’istituzione dell’imposta di soggiorno. Una tassa che Ladispoli conosce per la prima volta e che va ad aumentare quella pressione fiscale complessiva che invece sarebbe necessario contenere e diminuire. In un quadro peraltro difficile a livello di presenze turistiche in città che, nell’ultima estate, ha vissuto una condizione deprimente. La stessa contrarietà delle categorie alberghiere e extra-alberghiere interpellate (solo due su cento presenti al primo incontro, come detto dal Sindaco) evidenzia una differenza di vedute con la città che l’amministrazione sembra a volte praticare come linea di condotta. Ci concentriamo su due nodi fondamentali del provvedimento. Ladispoli non è una città d’arte, connotata nell’intera area provinciale come realtà dallo sviluppo urbanistico piuttosto caotico, quasi come un tratto indenitario. Il turista abituale o occasionale, per vedersi richiesta una tassa di soggiorno, dovrebbe ricevere servizi quali verde pubblico, un arenile pulito, dei marciapiedi percorribili, proposte culturali di spessore. Servizi che giustifichino questa spesa, insomma. Sciorinando dati piuttosto generici, Grando ha sostenuto con un certo orgoglio che il giorno di maggior afflusso turistico del 2019 è stato quello dello spettacolo delle Frecce Tricolori. Un evento durato al massimo un week-end. Situazione che ci appare piuttosto debole e aleatoria per sostenere che da questa tassa possano arrivare risorse sufficienti a rilanciare il comparto turistico locale.  Infatti, prima di tutto servirebbe avere un’idea di città, non affidarsi alle improvvisazioni che portano poi a giustificare costanti scivoloni. Ad esempio, ricordiamo agli attuali amministratori che le strade che sono state asfaltate in questi giorni, hanno beneficiato di un finanziamento ottenuto da dai tanto vituperati “quelli che c’erano prima”. Cosa ha ottenuto finora l’amministrazione Grando dagli enti sovracomunali? E che dire delle strutture culturali come l’Auditorium, il cui destino – dopo un bando di privatizzazione – è avvolto da nebbia? Così come la vicenda del piano di salvamento che, a detta del sindaco, è stato sospeso per questioni economiche e non anche per un’inchiesta in corso. La seconda perplessità riguarda il capitolo esenzioni. Nel provvedimento non sono conteplate per le disabilità sotto il 90%, per i bambini sotto i 12 anni, per gli accompagnatori dei disabili, per gli autisti e gli accompagnatori turistici. Allo stesso tempo, i famigliari di residenti invitati per feste, matrimoni e altre celebrazioni, si vedranno costretti a pagare una tassa per stare accanto ai propri cari o, viceversa, saranno i residenti stessi a pagare per i propri parenti e amici, trasformando di fatto “una tassa che non intacca le tasche dei cittadini”, in un dazio obbligatorio per ogni visita più lunga di una giornata. Peraltro all’interno di un regolamento che contempla ben sei mesi di alta stagione (e dunque di tassazione al 100%). Durante la seduta di consiglio, abbiamo comunque proposto che la commissione turismo possa scegliere la destinazione dei fondi vincolati che entreranno dall’introduzione di questa tassa, votando favorevolmente l’emendamento avanzato da altre forze politiche d’opposizione. L’amministrazione ha ovviamente scelto di bocciare tale richiesta mentre sulle esenzioni mancanti, si è detto solo che: “si introdurranno poi”, come se fosse logico chiedere di pagare prima di aver stabilito chi deve e non deve farlo.  Per questi motivi abbiamo espresso la nostra totale contrarietà all’introduzione della tassa di soggiorno per le attività alberghiere ed extra-alberghiere di Ladispoli. Certi che la carenza dei fondi degli enti locali sia drammatica almeno quanto l’incapacità di programmare dimostrata finora dalla giunta Grando, e sottolineando che non è attraverso l’aumento della pressione fiscale che si contribuisce al rilancio di un settore.  Ma si sa, per questa amministrazione sono più importanti le parole, spesso anche solo denigratorie per “chi ha governato prima”, e poco altro. Conta solo ciò che è divisivo, che gli permette di dirsi “migliori”, stringendosi intorno a chi li plaude ed escludendo ogni forma di critica, soprattutto se costruttiva. Una modalità, questa, che non paga nel lungo termine e già i danni al tessuto sociale e amministrativo della città sono sotto gli occhi di tutti, anche dei più distratti.

Movimento Civico Ladispoli Città

Redazione
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