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Iraq, sedici anni fa la tragedia di Nassiriya in cui morirono 19 italiani

12 novembre 2003. Sedicesimo anniversario, oggi, della strage di Nassiriya nella quale morirono 12 carabinieri, 5 militari dell’Esercito, due civili italiani e nove iracheni. L’attacco alla base ‘Maestrale’ di sedici anni fa fu l’episodio più drammatico della missione militare italiana ‘Antica Babilonia’ in Iraq. Erano le 10.40 (le 8.40 in Italia) di quella mattina quando un veicolo pesante sfondò la recinzione della sede della missione Msu (Multinational Specialized Unit) dei carabinieri a Nassiriya, aprendo un varco ad un’autobomba che esplose subito dopo. Le vittime furono: i militari dell’Arma Domenico Intravaia, Horatio Majorana, Giuseppe Coletta, Giovanni Cavallaro, Alfio Ragazzi, Ivan Ghitti, Daniele Ghione, Enzo Fregosi, Alfonso Trincone, Massimiliano Bruno, Andrea Filippa, Filippo Merlino; i militari dell’Esercito Massimiliano Ficuciello, Silvio Olla, Emanuele Ferraro, Alessandro Carrisi, Pietro Petrucci. Stefano Rolla e Marco Beci sono i due civili. Nell’esplosione morirono anche nove iracheni, numerosi furono i feriti. Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, insieme a capi di Forza Armata, ha deposto una corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto all’Altare della Patria, in occasione della Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli è iniziata la messa in ricordo di tutti i Caduti militari e civili nelle missioni. Alla messa, che viene celebrata da Santo Marciano’ Arcivescovo ordinario militare per l’Italia, sono presenti il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli, altre autorità politiche e militari e i famigliari di caduti. “L’esempio dei nostri caduti rappresenta un vincolo morale per la continuità del contributo del nostro Paese nei diversi ambiti: le donne e gli uomini presenti nelle diverse aree di conflitto sanno di poter contare sul concorde sostegno del popolo italiano”, scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al ministro della Difesa. “Lo slancio e l’altruismo di quanti hanno donato la propria vita per il bene comune – prosegue il Capo dello Stato – è fonte di riflessione per tutti i cittadini, che nel loro agire quotidiano sono chiamati ad un contributo egualmente prezioso per la civile convivenza e il progresso della comunità nazionale e internazionale. Ai familiari dei caduti esprimo la sentita riconoscenza della Repubblica e i sentimenti della mia affettuosa vicinanza”. “Sedici anni fa l’attentato a Nassiriya tolse la vita a 19 italiani. Fu l’attacco più grave subito dai nostri militari impegnati nelle missioni di pace nelle aree di crisi. Un tributo di sangue pesantissimo che il nostro Paese ha dovuto pagare alla causa della pace, della libertà e della sicurezza dei popoli. I civili e i soldati che persero la vita a Nassiriya sono caduti per la Patria che non possiamo e non dobbiamo mai dimenticare”, afferma il presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione della ricorrenza. “Nella giornata dedicata al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali e a pochi giorni da un altro agguato che, sempre in Iraq, ha coinvolto operatori delle nostre Forze Speciali, è doveroso rivolgere un pensiero e un ringraziamento -prosegue Casellati- alle nostre donne e ai nostri uomini in divisa che, con coraggio e dedizione, mettono a rischio la propria vita pur di salvaguardare e affermare i diritti delle comunità oppresse nelle zone di guerra di tutto il mondo”. Nel pomeriggio, nell’Aula di Palazzo Madama, il presidente del Senato farà osservare un minuto di raccoglimento per commemorare la strage di Nassiriya.
Redazione
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