sabato, Aprile 20, 2024

Vogliamo venti di pace: l’ANPI lancia una sottoscrizione per sostenere l’Ong Un ponte per…

 

“Aiutiamoli ad aiutare”. Diamo una mano anche noi per costruire “Un ponte per” la solidarietà alle popolazioni, in prevalenza curde, scacciate, costrette all’esodo dopo l’invasione della Turchia dei territori siriani del Rojava. All’unanimità il Convegno dell’8 novembre scorso, “Vogliamo venti di pace,” organizzato dalla sezione ANPI di Ladispoli – Cerveteri (con l’adesione di associazioni e forze politiche) ha deciso di lanciare una sottoscrizione per dare un sostegno concreto alla Ong. “Un ponte per”impegnata con la Mezzaluna Rossa, gemella della Croce Rossa, nell’opera di assistenza agli esuli che  sono fuggiti in maggioranza verso l’Iraq. Anche un piccolo contributo può fare la differenza per chi va incontro ad un destino incerto, soprattutto i bambini. I riferimenti sono i seguenti: Posta: ccp 59927004 intestato a: associazione Un PontePer…Banca: Banca Popolare Eticaintestato a: Un ponte per… IBAN: IT 09 T 05018 03200 0000 11007903BIC: CCRTIT2T84A  –  SWIFT: CCRTIT21.  Chi vuole usare un altro metodo di contributo può visitare il sito della Ong. su Internet. Un convegno, quello dello scorso 8 novembre, che malgrado l’inclemenza del tempo ha fatto l’en plein nella sala della Casa del Popolo.  La dettagliata  relazione del dr. Fabio Alberti, rappresentante della Ong, “Un ponte per”, ha dato vita ad un dibattito che ha spaziato dalle origini dei curdi risalenti, su dati archeologici, a 8000 anni fa, alla situazione della Siria del Nordest straziata dall’incursione di Erdogan e dei  miliziani mercenari, alla complessità storica del Medio Oriente, al ruolo opaco di comparsa dell’ONU a fronte di una palese infrazione del Diritto Internazionale da parte della Turchia,  all’impotenza della UE nei confronti di USA- Russia – Turchia, veri protagonisti di questa ennesima tragedia, passando anche per i cambiamenti climatici che già da ora possono influire nelle relazioni internazionali. Un momento del Convegno è stato dedicato alla giovane Hevrin Khalaf, trucidata come monito dagli jihadisti in quanto simbolo attivo del laboratorio di democrazia, convivenza tra diverse culture, parità di genere che era il Rojava prima della distruzione. La Ong. “Un ponte per” è di casa ormai da anni in Iraq, meta degli esuli curdi, ma anche lì la situazione interna non è tranquilla, ci sono forti tensioni e purtroppo domenica è giunta la triste notizia dell’attentato esplosivo che ha coinvolto  cinque nostri militari  impegnati in attività di addestramento in favore delle  forze di sicurezza irachene per la lotta all’Isis. L’Iraq è una delle tante micce che scuotono il mondo trenta anni dopo la caduta del Muro di Berlino: dal Cile al Sudan, dall’Algeria ad Haiti, da Hong Kong all’Ecuador, al Libano. Sono “gli sconfitti della globalizzazione, stanchi di veder crescere la forbice tra ricchezza e povertà”? E nel Convegno si è parlato anche di cosa starebbe bollendo in pentola nell’ex Jugoslavia. L’Occidente ha un debito di riconoscenza nei confronti dei combattenti curdi che sono stati determinanti per la sconfitta del Califatto Isis, il minimo che possiamo fare come società civile è dare un contributo a chi li sta aiutando. Sezione ANPI Domenico Santi Ladispoli-Cerveteri

Redazione
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