giovedì, Aprile 25, 2024

Il sindaco Pascucci pendolo in una Cerveteri che muore

 

L’editoriale

Il sindaco Pascucci pendolo in una Cerveteri che muore

 

di Alberto Sava

Il sindaco Alessio Pascucci, ex enfant prodige, oggi quasi quarantenne un po’ meno riccioluto ma sempre con le scarpe da tennis e le bretelle, sembra trovarsi a proprio agio nell’oscillare tra il tic di una Cerveteri inchiodata alla dimensione di paese arretrato nelle idee e nei servizi alla comunità, ed il tac di una cittadina laboratorio di cultura di ogni genere: dalla tecnologica, alle arti, alla musica e altro ancora. Così capita di leggere che mentre a piazza Santa Maria, in sala Ruspoli, si ospitano eventi che guardano avanti, piazza Aldo Moro è assediata dagli autobus di linea per Roma, parcheggiati davanti all’edicola come nel primo dopoguerra. Nella Cerveteri rurale e modesta all’alba degli anni ‘50 il traffico era fatto di carretti, quadrupedi, qualche trattore e rarissime automobili. Oggi i cavalli sono tutti racchiusi nei cofani di migliaia di auto in circolazione, intorno ad un tessuto economico dove giornalmente chiudono negozi, in una Cerveteri senza più idee ed accartocciata su sé stessa. Nella vicina Ladispoli gli autobus di linea stazionano nelle banchine dedicate, davanti alla stazione ferroviaria. La Guardia di Finanza occupa un edificio costruito ad hoc, datato di tutto ciò che serve a questa istituzione militare, perfino la civetteria del palazzo di colore ‘verde finanza’. Presto i Carabinieri lasceranno l’attuale villino che li ospita, per trasferirsi in una sede tutta per loro, dotata di spazi e infrastrutture idonee ai compiti istituzionali dell’Arma. E Viale Italia è ricco di ammiccanti vetrine di tanti negozi ed attività commerciali aperte l’una di seguito all’altra, da piazza della stazione a piazza Martini Marescotti. Ritornando a Cerveteri, martedì scorso il sindaco ha incontrato i sindacati per affrontare diverse questioni.  Durante l’incontro si è discusso anche della messa in sicurezza dei locali che ospitano la centrale della Polizia locale, con il relativo abbattimento delle barriere architettoniche, che oggi impediscono a tutti i cittadini, soprattutto a persone con disabilità o a chi ha problemi motori, di potersi recare presso gli uffici. Mancano le uscite di sicurezza e c’è un garage adibito ad archivio, che dà sulla strada. Le differenze strutturali del parallelo con la vicina Ladispoli sono ancor più macroscopiche se guardiamo al comune di Fiumicino. Abbiamo parlato di parcheggi anni’50 e di sedi istituzionali, ma il tic tac suona con gli stessi ritmi nella scuola e in altri servizi alla comunità ed aree infrastrutturali. Come detto in apertura, Pascucci sembra trovarsi a proprio agio nell’oscillare tra il tic ed il tac del tempo che scorre, ma l’agio è solo per lui.

Redazione
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