sabato, Aprile 20, 2024

Il TAR boccia la delibera di consiglio “ammazza piani integrati”

 

Il TAR boccia la delibera

di consiglio “ammazza piani integrati”

 

A Ladispoli tornano in auge i piani integrati, che l’amministrazione comunale aveva archiviato con la delibera di consiglio numero 25 del 3 maggio 2018. I proponenti dei piani integrati si sono rivolti al TAR del Lazio che ha ritenuto fondate le loro osservazioni, almeno per quel che riguarda la legittimità del provvedimento preso dall’amministrazione comunale. Quindi, annullata dal TAR la delibera di consiglio, si ritorna alla negoziazione, con la possibilità che piani integrati come Osteria Nuova possano vedere la luce. Scrive il TAR nelle motivazioni della sentenza, datata 19 luglio 2019 ma di cui l’amministrazione non aveva reso nota l’esistenza:  “L’accordo non rappresenta infatti solo un istituto del procedimento amministrativo in cui si realizza un modello consensuale dell’azione amministrativa ma Costituisce anche un istituto di partecipazione del procedimento che consente al privato di incidere, oltre che sulla formazione, anche sul contenuto della decisione finale, così come del resto riconosciuto dalla stessa Amministrazione con la determinazione n. 154 del 26 gennaio 2017, secondo cui “gli accordi procedimentali (c.d. integrativi) rappresentano, l’espressione più incisiva e qualificata di partecipazione al procedimento, nella sua formazione, determinando per l’amministrazione la possibilità di avere un “assetto definitivo” degli interessi pubblici coinvolti prima della emanazione del provvedimento finale”. Pertanto l’Amministrazione, prima di determinare l’arresto dell’iter procedimentale volto all’approvazione del P.I.I. della società Palo Laziale, avrebbe dovuto comunicare preventivamente al privato proponente le ragioni di una siffatta determinazione al fine di provocare sul punto il necessario contraddittorio con la controparte. In sostanza il comune non doveva andare direttamente in consiglio annullando i piani integrati ma doveva chiudere il procedimento con i proponenti dimostrando ad esempio che non vi era più l’interesse pubblico alla loro realizzazione. Né più ne meno quello che aveva tentato di far comprendere l’opposizione durante il consiglio comunale.Altra tegola riguarda il fatto che con un solo ricorso ed una sola sentenza rientrano in gioco tutti i piani integrati. Il consigliere comunale Giuseppe Loddo aveva infatti chiesto all’amministrazione di fare deliberazioni di annullamento differenti per ciascuno dei piani integrati, indicando le specifiche motivazioni onde evitare che l’eventuale annullamento del provvedimento, ormai concretizzato con la sentenza del TAR, avesse effetto indistintamente su tutti i proponenti. Il comune evita comunque conseguenze in termini di danni nei confronti dei ricorrenti, ma è chiaro che ora il percorso per fermare quei piani integrati e molto più tortuoso.

Redazione
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