martedì, Aprile 23, 2024

Giulio Gaetti del Mattei e a rivisitazione delle valvole acustiche del Maker Faire

Un mese fa apriva i battenti il Maker faire di Roma accogliendoci nel futuro. Un visitatore che inizia ad addentrarsi tra i padiglioni allestiti alla Fiera di Roma viene immediatamente catapultato nel futuro, avvolto da un’atmosfera di grande innovazione e creatività. Infatti il Maker faire è la festa dedicata alla celebrazione dell’invenzione e della creatività nel nome dell’innovazione.Nato tredici anni fa a San Francisco, il maker faire si è sviluppato grazie ad una grande rete mondiale di eventi che si susseguono dando vita a una enorme vetrina per tutte le persone che, senza limiti di età, si riuniscono a mostrare quello che stanno facendo e a rendere altre persone partecipi di ciò che stanno imparando. Il Maker faire di Roma, patrocinato dalla camera di commercio attraverso la sua azienda speciale Innova Camera, si classifica come the european edition, ovvero il più grande Maker Faire dopo quelli degli Stati Uniti e il secondo al mondo per numero di visitatori ( più di 200 mila le presenze registrate negli ultimi due anni e la partecipazione attiva di 28 mila studenti). Le invenzioni dei makers nascono dalle circostanze più diverse: si passa dal desiderio di divertire a quello di risolvere i piccoli e grandi problemi che ci si trova ad affrontare nella quotidianità. Ma qualunque sia la scintilla che accendendosi nella testa spinge gli inventori ad esclamare il familiare e consueto “EUREKA!”, innovazione è la loro parola d’ordine e anche la parola chiave che guida un visitatore ad affrontare il viaggio tra le invenzioni che spaziano dal campo scientifico e tecnologico fino ad arrivare all’artigianato. L’innovazione incuriosisce e attrae tutti, ma soprattutto i più giovani che sono stati parte integrante della manifestazione e quella che l’ha rappresenta meglio. Quest’anno il Lazio si è aggiudicato un primato particolare, perché proprio da questa regione arriva il più giovane inventore presente al Maker. Al padiglione 5, quello dedicato al young makers, tre giovanissimi ragazzi romani hanno avuto la possibilità di esporre il risultato concreto del loro impegno. Tra questi c’era Giulio Gaetti di Cerveteri che frequenta la seconda classe del liceo scientifico presso l’I.S.I.S. Mattei di Cerveteri. Il novello Archimede ha costruito un amplificatore valvolare, uno strumento che non è più in commercio ormai da circa 60 anni ma che, secondo quanto spiegato da Giulio, ha una qualità sonora superiore a quelli in commercio oggi. Da sempre appassionato di musica, Giulio lavora ormai da quattro anni su progetti di elettronica, un mondo scoperto proprio visitando il Maker Faire e dove ha acquistato la sua prima Arduino, una scheda elettronica programmabile con la quale ha iniziato a sperimentare. In passato si era già cimentato nella costruzione di un amplificatore tradizionale, ma i risultati erano stati al di sotto delle aspettative. Un giorno, smontando una radio anni ‘50, ha osservato che le valvole presentano delle caratteristiche che permettono di produrre un suono più “morbido” e piacevole all’ascolto. “ Capii subito che era quella la strada giusta”. Certo non sono mancate le difficoltà e gli imprevisti. Giulio ha dovuto, infatti, imparare a lavorare con l’alta tensione e a fare i conti con tutte le complicazioni dovute alla sicurezza. La dedizione del giovane abitante della città di Cerveteri è stata premiata e oggi con giusto orgoglio Giulio può vantare il fatto che il suo progetto ha superato un’accurata selezione ed è stato inserito tra le 600 invenzioni protagoniste della settima edizione del Maker Faire Roma 2019.

Redazione
Redazione
La nostra linea editoriale è fatta di format innovativi con contenuti che spaziano dalla politica allo sport, dalla medicina allo spettacolo.

Articoli correlati

Ultimi articoli