venerdì, Aprile 19, 2024

Bologna, l’allenatore Sinisa Mihajlovic parla della sua malattia: “Sono stati quattro mesi difficili e cita Vasco Rossi, io sono ancora qua”

Sono stati 4 mesi difficili, ho conosciuto medici straordinari che mi hanno supportato e, soprattutto, sopportato. Sono sempre stati meravigliosi con me. Quando uno affronta una malattia del genere si sa quanto sia difficile affrontarla fisicamente e psicologicamente. Li voglio ringraziare tutti di cuore, sono persone straordinarie”. Il tecnico del Bologna, Sinisa Mihajlovic, ha voluto così ringraziare lo staff medico del Policlinico Sant’Orsola nella conferenza stampa indetta per spiegare lo stato di salute del tecnico serbo colpito da leucemia. “Sono persone straordinarie che ho incontrato in questi 4 mesi e mezzo – prosegue Mihajlovic visibilmente commosso durante la conferenza stampa a cui ha preso parte anche la squadra – e senza di loro non avrei fatto quello che ho fatto, li ringrazierò per tutta la vita. Mi hanno dimostrato grande affetto e mi hanno fatto sentire il loro calore”. “Ora mi godo ogni minuto della giornata. Tutto quello che prima consideravo normale ora me lo godo in un’altra maniera. Sembra una cosa da niente ma prendere una boccata d’aria è una cosa bellissima” le parole commosse di Mihajlovic. “Un ringraziamento particolare, e il più sentito, va a mia moglie e ai miei figli. Mia moglie è stata tutti i giorni con me. Mi ha dimostrato di nuovo, anche se non ce n’era bisogno, che sono un uomo fortunato ad avere accanto una donna come lei. E’ l’unica persona che conosco che ha più palle di me. Ti amo – dice commosso il tecnico serbo – Poi ringrazio i miei figli. Loro hanno accettato subito, fosse stato possibile, di offrirsi come donatori del midollo. Una enorme dimostrazione di amore verso di me. Ringrazio anche mio fratello e mia madre”. Mihajlovic fa sue le parole di Vasco Rossi per spiegare lo stato d’animo che lo accompagna dopo questi durissimi 4 mesi e mezzo. “Io sono ancora qua – dice il tecnico del Bologna – per me è importante. Andrò avanti per la mia strada con le mie forze. Ci sarò sempre perché mi fa sentire vivo. Però non potrò andare oltre le mie possibilità. Ora più che col cuore dovrò ragionare con la testa”, prosegue l’allenatore serbo.
Redazione
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