giovedì, Marzo 28, 2024

Agostino De Angelis, l’Ambasciatore della cultura di Cerveteri nel mondo

 

Riproponiamo questa interessantissima intervista elaborata da Orticasocial.it ad un illustre concittadino, ambasciatore della Cultura di Cerveteri, che dona lustro in tutta Italia: il Maestro, regista e attore, Agostino De Angelis. Artista poliedrico che da anni emoziona il pubblico con le sue interpretazioni dei classici, su tutte la sua rappresentazione della Divina Commedia andata anche in scena nella suggestiva cornice di Via degli Inferi a Cerveteri oltre che in mirabili location in tutta la penisola. Le stesse emozioni le regala, ogni anno, alle migliaia di spettatori che assistono agli spettacoli che De Angelis organizza nelle più importanti aree archeologiche italiane. Questi spettacoli non sono solo belli ed emozionanti, ma hanno rappresentato nel panorama italiano, e forse mondiale, una rivoluzione nel modo di fare teatro in contesti archeologici e naturalistici. Abbiamo avuto l’onore di intervistarlo per Ortica Social.

Lei è stato definito più volte ambasciatore della cultura nel mondo. Quanto sente questa responsabilità che la identifica come un simbolo internazionale?

“Personalmente questo mi fa onore, ma credo che sia eccessivo. Ho sempre ritenuto importante coltivare la cultura, nel senso più ampio del termine. Citando un autore che fa parte del repertorio dei miei spettacoli teatrali, Dante Alighieri, che nel XXVI canto dell’Inferno fa dire ad Ulisse “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e Canoscenza”, direi che l’uomo, in generale, è dotato della capacità di conoscere e scoprire il mondo, questo si attua proprio attraverso lo studio e la scoperta. Per questo ho sempre cercato di diffondere attraverso il teatro, che è la mia arte, in qualità di attore e regista, la cultura, portando in scena prevalentemente i classici della nostra letteratura e storia, affinché, i giovani soprattutto, ma anche i meno giovani, possano riscoprire la cultura attraverso una nuova forma di linguaggio, che è il teatro. Non a caso oggi il linguaggio teatrale entra nella scuola come nuovo mezzo di conoscenza, di emozioni e scoperta di sé e di interazione con l’altro, e sviluppa la comprensione. Poi, amando il mio lavoro e l’arte in generale, quasi 30 anni fa, decisi di unire il teatro ai luoghi che appartengono al nostro patrimonio culturale. Fui tra i primi, infatti, ad anticipare il concetto di Valorizzazione del Patrimonio Culturale attraverso spettacoli e altre forme d’arte. Così ho intrapreso il “viaggio” artistico che mi contraddistingue “Il Teatro, tra Arte e Immaginazione”, portandolo in giro per tutta Italia e non solo, nei luoghi più importanti del nostro Patrimonio Culturale”.

Attore, regista, interprete, padrone del palcoscenico. Era una passione che coltivava da bambino?

“Sinceramente sì, è sempre stato quello che avrei voluto fare da adulto. Ricordo con piacere il mio primo compito di italiano alle scuole elementari, che aveva come domanda proprio “Cosa vuoi fare da grande”, e il mio tema fu proprio sul teatro e il diventare attore. Chiaramente nel corso dell’adolescenza, e vivendo in campagna in una famiglia umile, ho vissuto la vita dedicandomi a studiare, ad aiutare la famiglia nel lavoro dei campi, ho assecondato la scelta dei miei genitori per il mio percorso di studi, ma ho sempre pensato al teatro. Spesso mi rinchiudevo in stanza a leggere ad alta voce, improvvisare scene, riprendendo clip visti in Tv. Poi l’Università alla Facoltà di Giurisprudenza per tre anni, quando ebbi l’occasione in una lezione tenuta da Ugo De Vita, nella Facoltà di Lettere, di poter seguire il corso e fare un provino… e da lì entrai nel mondo del teatro. Per molti anni per poter perseguire il mio sogno e pagare gli studi teatrali fui costretto con sacrificio a fare mille mestieri; poi i 10 anni in compagnia facendo esperienza con grandi nomi del teatro quali: Nando Gazzolo, Elio Pandolfi, Riccardo Cucciola, Lucia Poli, Mario Scaccia, Silvano Tranquilli, Anita Durante, solo per ricordarne alcuni, e successivamente, come detto prima, ho intrapreso un mio personale e unico percorso teatrale, quello del Teatro e del Cinema legato ai Beni Culturali”.

Che rapporto ha con il nostro territorio, dove non si esibisce molto spesso?

“Un bellissimo rapporto, amo la mia terra, perché ho sempre ritenuto che sia, come tutta l’Italia, che conosco molto bene, in virtù dei tantissimi lavori fatti, una terra infinitamente ricca di storia e di cultura. Avendo avuto i miei genitori nati in terre etrusche, mia madre toscana mentre mio padre e i miei nonni paterni di Cerveteri, sin da bambino, ho sempre girato in questi luoghi magici etruschi e come per simbiosi ho sempre pensato di legare la mia storia teatrale partendo dalla cultura etrusca. Infatti quando Cerveteri diventò città Unesco, sono stato il primo a realizzare eventi alla Necropoli Etrusca della Banditaccia con successo. Per molti anni ho portato in scena i miei spettacoli legando il territorio con altre città d’Italia e siti come: il Teatro Greco di Siracusa, la Valle dei Templi di Agrigento, Alba Fucens, Museo Archeologico di Firenze, Teatro Romano di Lecce, Villa Reale di Monza, solo per citarne alcuni; questo mi ha permesso di collaborare negli anni con varie Soprintendenze, Mibac ed altri Enti Istituzionali. Proprio la collaborazione con realtà del territorio nazionale mi ha portato ad avere un ricco calendario di appuntamenti, ma nonostante questo, porto sempre la mia città e il mio territorio nelle diverse tappe artistiche. Ciò nonostante sul mio territorio, anche se in modo saltuario, continuo ha realizzare spettacoli ed eventi collaborando con altri Comuni, Associazioni culturali e Istituti Scolastici”.

Progetti futuri?

“Come ogni anno a Febbraio sarò presente a Firenze, presso il Palazzo dei Congressi all’evento TourismA (Salone Internazionale di Archeologia e Turismo Culturale) con un mio workshop dal titolo: PROGETTARE IL FUTURO: Il patrimonio culturale italiano e internazionale nel terzo millennio”,dove interverranno personaggi del mondo della cultura e dell’archeologia, solo per citarne alcuni: Giuliano Volpepresidente Federazione delle Consulte Universitarie di Archeologia, Alfonsina Russodirettore Parco Archeologico del Colosseo, Margherita Eichberg soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, Provincia di Viterbo ed Etruria Meridionale, Ulf R. Hansson direttore Istituto Svedese di Studi Classici a Roma, Antonella Ranaldi  soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Milano, Maria Piccarreta soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto, Lorenzo Guzzardidirettore del Parco Archeologico di Leontinoi,Simona Rafanellietruscologa e direttice del Museo Civico Archeoligico “I. Falchi” di Vetulonia, Flavio Eneidirettore del Museo del Mare e della Navigazione Antica di Santa Severa, rappresentanti della cultura russa, ma anche i Comuni del Territorio: Cerveteri, Ladispoli, Tolfa, Santa Marinella, Civitavecchia con altri Comuni d’Italia, la Regione Puglia e la Regione Lazio. Il 2020 sarà ricco di appuntamenti e progetti artistici internazionali ma che vi svelerò al prossimo incontro”.

Redazione
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