venerdì, Aprile 26, 2024

Governo, il premier Conte appare deciso: “Ora serve il rilancio, parte la maratona delle riforme strutturali”

“Abbiamo vinto lo sprint dei 100 metri. Ora parte la maratona delle riforme strutturali per cambiare davvero il Paese”. Ad annunciarlo il premier Giuseppe Conte, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’. “Comunque – sottolinea – non starò appeso perché non è nel mio carattere”. Ci sarà una verifica ma “per il rilancio” perché, rimarca, “dobbiamo correre tutti insieme”. “Più che di una verifica – spiega il presidente del Consiglio – si tratterà di un rilancio. In soli 100 giorni abbiamo messo in sicurezza il Paese e i risparmi delle famiglie. Abbiamo sterilizzato 23 miliardi di Iva, abbassato tre miliardi di tasse ai lavoratori, restituiremo tre miliardi agli italiani che utilizzeranno la moneta elettronica. Abbiamo più fondi per Comuni, famiglie, disabili e non autosufficienti, forze di polizia e vigili del fuoco”. Alla domanda se non si stia esagerando con le liti, “c’è qualche segno di incertezza, i cittadini si aspettano massima chiarezza dal governo e dalle forze di maggioranza. Io – sottolinea Conte – ho le idee ben chiare. Il dibattito pubblico di queste settimane non ci ha fatto bene perché ha restituito l’immagine di una maggioranza in cui sono tanti i tentativi di rimarcare uno spazio politico autonomo, di appuntare bandierine. Dobbiamo correre tutti insieme”.
“Le riforme strutturali che ci attendono – prosegue il premier – richiedono gioco di squadra e massima determinazione a perseguire l’interesse generale. Inviterò tutti ad abbracciare questo spirito e pretenderò da tutti un chiaro impegno”. “Lavoriamo con Conte a un’Agenda 2020”, dichiara Nicola Zingaretti. E a stretto il giro il premier dice che sì, l’idea Pd è anche la sua: “Mi farò portatore di questa iniziativa, è assolutamente necessario”. L’asse tra Zingaretti e il premier è ormai “conclamato”, notano da Iv. Ma Luigi Di Maio afferma che il M5s “settimane fa” aveva chiesto di “stilare un’agenda” di priorità. Poi aggiunge: “Il governo deve andare avanti su temi come casa, sanità, lavoro”. Plaude da Leu Roberto Speranza. E anche Iv con Ettore Rosato si dice pronto a sedere al tavolo a partire “da taglio dell’Irpef e piano di shock di investimenti”, “purché – sottolinea – non sia un rito da prima Repubblica”. Da qui all’appuntamento però altri nodi sono destinati a venire al pettine. Uno viene solo rinviato. Tra le pieghe del provvedimento Milleproroghe, che il governo ipotizza di inserire come emendamento alla manovra, spunta infatti un rinvio di sei mesi della riforma Orlando delle intercettazioni, da gennaio a giugno. I Dem non erano informati e si irritano parecchio. Perché sulle intercettazioni, come sulla prescrizione, si sta cercando una mediazione. Difficile e non scontata. Telefonate di fuoco arrivano al ministro Alfonso Bonafede e via Arenula precisa che si trattava di una norma “solo cautelativa”: “Siamo aperti all’accordo”. Il Milleproroghe intanto non entra in manovra, ci sarà qualche giorno di più per discuterne.
Redazione
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