venerdì, Marzo 29, 2024

Roma, al Parco Colosseo nuove iniziative culturali per il 2020

Una grande arena, mobile e tecnologica, al Colosseo, e sempre qui, nel simbolo della Capitale, il restauro del “passaggio di Commodo” e dell’affresco di Roma e Gerusalemme, la nuova passeggiata archeologica “Primordia Urbis”, nell’area che va dal Foro Boario alle pendici meridionali del Palatino verso il Circo Massimo, con un percorso di valorizzazione e conoscenza per i 150 anni di Roma Capitale; il progetto per la Domus Tiberiana con la riapertura del Clivo della Vittoria, un denso programma di nuove mostre, tra cui quelle dedicate al rapporto tra Roma e Pompei e a Raffaello nella Domus Aurea, in occasione delle celebrazioni dei 500 anni dalla morte dell’artista. E poi un progetto sulla storia come bene comune, l’impegno per il decoro della piazza del Colosseo e il sito internet disponibile oltre che in italiano e inglese, anche in cinese e spagnolo. Sono alcune delle importanti novità che il Parco Archeologico del Colosseo, uno dei siti più visitati al mondo e il primo in Italia, ha in serbo per il suo pubblico nella programmazione del prossimo anno. A quasi tre anni dalla sua istituzione (con D.M. del 12 gennaio 2017), si tirano dunque le somme di una attività che è stata a dir poco intensa. E le cifre, esorbitanti, lo dimostrano, per l’ultimo biennio, con il 2018 e il 2019 sostanzialmente equivalenti: 7.650.519 i visitatori (+80% rispetto al 2017) nel 2018, con un introito da bigliettazione di oltre 53,8 milioni di euro, mentre nel 2019 ci si attesta su 7.158.516 visitatori (con una lieve flessione del 10%) e un introito (fino a novembre) di circa 53,5 milioni. E poi 10.000 mq di nuovi percorsi visitabili, 16 pubblicazioni, 5 mostre e 700 opere esposte, 900 mila persone che hanno utilizzato il sevizio di visite guidate e 886 mila persone quello di audioguida. Se si dovesse sintetizzare il programma svolto a partire dal 2017 e quello previsto per i prossimi mesi dalla direttrice del Parco Alfonsina Russo, probabilmente servirebbero due parole, continuità e innovazione: resta alta l’attenzione infatti per la manutenzione e la conservazione del patrimonio archeologico e per la cura del verde, così come l’impegno nell’apertura di percorsi diversificati con una mai interrotta campagna di scavi, e prosegue il lavoro in termini di miglioramento dell’accessibilità per ogni tipo di pubblico, della comunicazione e della tecnologia, quest’ultima proprio per rendere la visita del parco sempre più “emozionale”, senza mai perdere di vista il rigore scientifico. Basta guardare il programma, per esempio le mostre: “Pompei/Roma (maggio ’20-settembre ’20), che inquadra i due luoghi simbolo come immagini della stessa medaglia, allestita in contemporanea al Colosseo, a Pompei e al Mann, la multimediale “Raffaello alla Domus Aurea. L’invenzione delle grottesche” (marzo ’20- gennaio ’21), che indaga come il sistema di decorazione a grottesca abbia influenzato l’iconografia del Rinascimento, e “L’antico ai tempi delle avanguardie. Giacomo Boni, da Venezia a Roma” (novembre ’20 – giugno ’21) dedicata al grande archeologo. E per il 2021 c’è anche il progetto della apertura degli Horrea Piperataria, uno spazio sotterraneo di grande suggestione sotto la basilica di Massenzio. “Programmiamo il piano della conoscenza con importanti campagne di scavo 20192021, ma per noi resta fondamentale il visitatore. Gli interventi interesseranno le pendici meridionali del Palatino tra Casa di Augusto e Circo Massimo, poi l’area antistante la Curia Iulia, sede del Comizio e luogo ritenuto nella leggenda sede della tomba di Romolo”, ha spiegato la direttrice Russo, “prosegue anche l’attività di manutenzione e conservazione programmata che ha dato risultati significativi. Per il 2020 ci sarà il progetto per Domus Tiberiana con la riapertura del Clivo della Vittoria. Poi il grande lavoro sul Colosseo, per realizzare una arena tecnologica e mobile, e gli interventi sulla piazza del monumento utilizzando i fondi compensativi della metro c, i fondi Cipe, e i lavori sul Passaggio di Commodo e sull’Affresco di Roma e Gerusalemme”. “Stiamo lavorando a una Carta del rischio per le superfici decorate, parietali e pavimentali, e al monitoraggio di ciò che c’è nei depositi”, ha detto, “si prosegue anche con la cura anche della componente naturalistica botanica, con il censimento degli alberi, alcuni antichi, e la pulitura di alcune fontane. Resta importante poi il tema dell’accessibilità, per realizzare itinerari di visita aperti a tutti, anche per persone con disabilità. Il parco deve avere una valenza sociale e terapeutica: per questo abbiamo pensato il progetto Salus per Artem, per le persone con patologie neurologiche e oncologiche”.
Redazione
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