venerdì, Marzo 29, 2024

Le sardine invadono piazza San Giovanni: “Siamo i partigiani del 2020”

Sulle note della musica dei Beatles, ma anche di Mannarino, dei Pink Floyd, dei Rolling Stones e dei Queen, si è riempita piazza San Giovanni a Roma per il Sardine Day. “Roma non si Lega” è il coro scandito dai simpatizzanti riuniti davanti al palco della manifestazione. “Siamo i partigiani del 2020”, scandiscono le Sardine dal palco. Gli organizzatori non hanno ancora comunicato i dati sulla partecipazione ma il colpo d’occhio fa pensare a una manifestazione riuscita con migliaia di persone. Tante le famiglie con bambini al seguito arrivate non solo da Roma ma da tante città italiane, da Bologna fino a Taranto e altre città del sud. La gente sta affluendo ancora dalle vie limitrofe verso il lato della piazza dove è posizionato il tir riadattato a palco da dove si susseguono gli interventi. Tanti i cartelli con il simbolo delle sardine e anche banchetti con i nuovi gadget del movimento. Non si sono visti, invece, bandiere o simboli dei partiti. Finora tutto si è svolto pacificamente. In piazza, tra gli altri, Paolo Flores d’Arcais, filosofo e giornalista, e Nichi Vendola. “Siamo fortissimi. Non c’è nessuna organizzazione, nonostante tutti i soldi che ci ha dato Prodi la gente è venuta qui di tasca sua”, scherza dal palco il leader delle Sardine, Mattia Santori. “Esattamente un mese fa la piazza di Bologna lanciava un segnale ben preciso: qui non si passa”, scandisce. “Ci siamo riappropriati di piazza San Giovanni”, dice al microfono uno degli organizzatori. Carla Nespolo, presidente dell’Anpi, prende la parola per portare il suo “solidale saluto” alla piazza: “Speranza è la parola che ci unisce. Lotta e speranza, futuro e presente da migliorare. E’ venuta da voi una grande ventata di speranza e impegno democratico. Odio gli indifferenti, e io lo voglio dire forte: l’Anpi è con voi, i partigiani e le partigiane sono con voi. La Costituzione è il nostro faro e la nostra guida” ed “è antifascista, come vollero i costituenti”. “Non è lecito a nessuno diffondere il razzismo, respingere le persone in base al colore della pelle, essere antisemiti”, aggiunge. “Credo che a questo punto sia d’obbligo una canzone”, dice uno degli organizzatori ddal palco, prima che le note di ‘Bella Ciao’, intonate dai simpatizzanti, risuonino nella piazza della manifestanti, seguite dal coro “ora e sempre resistenza”.  Dopo ‘Bella Ciao’ è la volta dell’Inno di Mameli. “Basta razzismo”, cantano alcuni ragazzi africani che si presentano come le “sardine nere”. “Basta razzismo” e “via i decreti sicurezza”, gridano i ragazzi delle ‘sardine nere’. Dal palco della manifestazione una ragazza musulmana, col capo avvolto dall’hijab, facendo il verso al video-tormentone della leader di Fdi: “A Salvini e Meloni non piacerà la mia presenza… perché sono una donna, sono musulmana e sono figlia di palestinesi. Non vi permetteremo di aprire le pagine nere del passato, questo è uno Stato di diritto”. Sul palco anche il medico di Lampedusa ed eurodeputato Pietro Bartolo. “Siete un popolo straordinario – scandisce – la sardina è un pesce povero ma fa bene, per questo mi sono unito a voi”. “Oggi mi sento una sardina come voi, contro chi vuole seminare odio e paura – aggiunge fra gli applausi dei manifestanti – noi dobbiamo restare umani, io credo nella buona politica, che è un servizio e non quelle bugie che ci raccontano sui migranti, che sono donne, bambini, che vengono a cercare umanità e noi dobbiamo accoglierli perché non c’è alcuna invasione e insieme si può stare”. “Il mare è crudele ma è più crudele il mare di indifferenza e per questo la politica deve dare risposte – ammonisce Bartolo – Noi siamo sardine e dobbiamo resistere, non permettere che venga calpestata la Costituzione e la nostra Europa. La buona politica deve occuparsi dell’emigrazione, non dell’immigrazione, dare le giuste risposte per un futuro migliore. Insieme ci riusciremo, io sono con voi”, “insieme dobbiamo resistere e ritrovare la strada maestra, che è quella dell’umanità”. “Vedo un nuovo ‘68, moderato meno urlato, vedo i giovani che finalmente sono usciti dal letargo”, dice un manifestante di 71 anni, giunto dalla Toscana. Sostenitore negli anni passati del M5S, ma ora “deluso”, mostra una copia della Costituzione italiana e un cartello con scritto “siamo stufi della politica urlata di bassa lega”. Molti gli anziani in piazza, tra cui anche un 78enne arrivato da Firenze. “La cosa che mi ha entusiasmato è che siamo riusciti a riempire piazze che erano vuote da anni. Il difficile viene ora – avverte – di delusioni ne abbiamo avute tante”. Tanti anche i giovani. “Questo movimento ci piace per la diversità dalla politica attuale fatta di propaganda e fake news, serve invece una politica concreta e basata su numeri e fatti reali” dice Giovanni, 23 anni, da Reggio Emilia. “Siamo stati alle manifestazioni di Bologna e di Reggio Emilia e oggi siamo qui a Roma per un’idea di un mondo più giusto e concreto dove si utilizzi la testa e non la pancia degli elettori” aggiunge Giancarlo, anche lui arrivato da Reggio Emilia.
Redazione
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