venerdì, Aprile 19, 2024

Usa, al processo per stupro il produttore Harvey Weinstein rischia l’ergastolo

C’e’ chi lo definisce “il processo del secolo”. Di certo quello che sta per iniziare davanti a una corte di Manhattan in un modo o nell’altro lascerà un segno profondo. L’imputato e’ Harvey Weinstein, una volta il produttore cinematografico più potente di Hollywood, oggi un uomo di 67 anni accusato di stupro e di diversi reati sessuali su decine e decine di donne. Dal suo caso è nato il movimento del #metoo che ha permesso di smascherare migliaia di casi di violenze e molestie in America e nel mondo, dando voce a moltissime donne che non avevano mai avuto il coraggio di uscire allo scoperto. Ora dopo due anni di battaglie arriverà una sentenza inevitabilmente destinata a creare un precedente rilevante e a influenzare molti altri casi. Tutto è pronto per lo show. Il processo dovrebbe durare due mesi e c’è da giurare che milioni di americani resteranno incollati allo schermo per seguirne passo passo gli sviluppi. L’opinione pubblica continua a spaccarsi tra chi vorrebbe una punizione esemplare e chi invece invita a fare attenzione nel distinguere le molestie sessuali dal reato di stupro. Che poi è la linea difensiva dei legali di Weinstein, che ha ammesso e chiesto scusa per i suoi comportamenti ma ha sempre parlato di relazioni consensuali, in alcuni casi durate anche nel tempo. E per le quali – sostengono i suoi avvocati – l’ex re Mida di Hollywood ha già pagato duramente perdendo tutto: la sua società di produzione cinematografica, la Miramax, la sua reputazione e il suo matrimonio. Ma ora Weinstein rischia molto di più, fino all’ergastolo se verrà condannato per i reati più gravi che gli vengono imputati. Tutto cominciò alla fine del 2017 quando il New York Times fece venire allo scoperto le prime due accusatrici, l’attrice americana Ashley Judd e la modella italiana ex finalista di Miss Italia Ambra Battilana Gutierrez. Poi fu la volta del New Yorker che tirò fuori altre storie, tra cui quella dell’attrice italiana Asia Argento che ha denunciato di essere stata abusata da Weinstein nel 1997 quando aveva 21 anni. Da allora la lista delle dive – e meno dive – che accusano Weinstein di molestie sessuali si è allungata di giorno in giorno, fino a contare oltre 80 donne, tra cui star come Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow, Rosanna Arquette, Katherine Kendall. Nel processo di New York, però, si giudicano solo il caso di due donne: un’ex assistente che accusa l’ex produttore di averla costretta ad avere un rapporto di sesso orale, e un’altra donna anonima che lo accusa di stupro.
Redazione
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