sabato, Aprile 20, 2024

Industria 4.0: la rivoluzione digitale si fa con le piattaforme di intelligenza artificiale

Piattaforme con sistemi di intelligenza artificiale che, come registi cinematografici, dialogano e tengono le fila di tutte le tecnologie in campo. Droni per ispezionare infrastrutture in luoghi critici. Dispositivi per la realtà virtuale che consentono, come la telemedicina, di fare manutenzione a distanza di una cabina elettrica o di una rete di tlc. Sono queste le principali coordinate tecnologiche per l’Industria 4.0 italiana a cui il Governo, come riferito in questi giorni dal viceministro Stefano Buffagni, ha appena confermato 7 miliardi di euro in 3 anni. Ma la trasformazione digitale di un’azienda non si coniuga solo con l’hi-tech. Stando agli esperti dei nuovi orizzonti digitali, le sfide per le aziende italiane che vogliono mantenersi al passo con la Quarta Rivoluzione industriale passano anche per “un cambio di passo culturale” e per “investimenti sulla formazione del personale”, alzando il livello di skills digitali. Ne è convinto il responsabile Operation di Ennova, Antonino Cannata, che all’Adnkronos ha svelato alcuni passaggi chiave per trasformare un’azienda tradizionale in una ‘factory hi-tech’. “Non temo l’avanzata dei robot” ed i sistemi automatizzati “non ruberanno lavoro agli uomini” afferma il manager dell’azienda tecnologica nata circa dieci anni fa nell’incubatore di startup I3P del Politecnico di Torino ed oggi diventata un gruppo di 1.100 specialisti -molti under 35- diffusi in 5 sedi in tutta Italia. “Noi siamo fortemente convinti -afferma Cannata- che la digitalizzazione non avrà, o avrà impatti minimi, sui livelli occupazionali”. Tutto sta, avverte però Cannata, “nello specializzare le nostre persone”. Il segreto, spiega, è “convincerle a seguirci nel percorso di cambiamento digitale della nostra azienda”, insomma bisogna motivare i dipendenti “a lavorare in maniera diversa dal passato”. “Noi ad esempio investiamo mediamente il 10% della nostra capability operativa per formare le nostre persone all’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici, soprattutto formiamo persone che dovranno saper creare valore per i nostri committenti” spiega Cannata. “Il nostro must, infatti, è creare, attraverso piattaforme tecnologiche avanzate, valore aggiunto per l’azienda che supportiamo nel percorso di digitalizzazione” evidenzia ancora il manager della ex startup basata a Pomezia che ormai dialoga con tutti i segmenti industriali: dalle telco all’energia, dalla finanza ai trasporti. “Siamo fortemente orientati dunque alla creazione di valore attraverso processi end-to-end” indica ancora Cannata. Una volta superato lo scalino delle competenze, a parlare però sono le tecnologie. Con una flotta di 60 droni e altrettanti piloti patentati, “negli ultimi sei mesi del 2019 abbiamo realizzato 1.200 interventi per la maggior parte su reti di tlc” è il quadro dell’avanzata hi-tech mostrato dal responsabile Operazioni droni di Ennova, Antonio Langella. L’esperto di aeromobili a pilotaggio remoto dà quindi un perimetro ben chiaro dello sviluppo di queste tecnologie nella vita delle imprese. Inoltre, ad esempio, “con droni di peso inferiore ai 300 grammi si realizzano interventi che non costituiscono pericolo per l’ordine pubblico” chiarisce Langella. Per rendere una industria “4.0” giocano un ruolo strategico anche gli Smart Glasses a realtà aumentata come quelli sviluppati da HeadApp, la startup che ha tra i suoi fondatori il primo astronauta italiano Maurizio Cheli. Con questi dispositivi, Langella spiega che si possono realizzare “manutenzioni a distanza come le operazioni in telemedicina”. Infine, ‘cervello’ di tutte le rivoluzioni digitali di un’azienda sono le piattaforme basate su sistemi di intelligenza artificiale. “La nostra l’abbiamo chiamata Digital One Solution e con questa piattaforma è possibile avere una visione centralizzata ed integrata di tutte le nostre ‘operazioni’ tecnologiche” osserva il responsabile delle Infrastrutture Informatiche di Ennova, Emiliano Luceri.
Redazione
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