venerdì, Marzo 29, 2024

“Odori molesti in aria: non esistono normative o limiti di riferimento di legge”

L’Arpa Lazio risponde in merito alle esalazioni potenzialmente tossiche denunciate dai residenti di Marina di Cerveteri

“Odori molesti in aria: non esistono

normative o limiti di riferimento di legge”

 

“Non esistono una normativa o dei limiti di riferimento di legge”. E ancora: “… si ritiene notevolmente complesso evidenziare oggettivamente, con dati sperimentali, una criticità per la qualità dell’aria”. Sono queste alcune delle frasi contenute nella risposta dell’Arpa Lazio in merito alle esalazioni potenzialmente tossiche denunciate dai residenti di Marina di Cerveteri. “La scrivente agenzia non ha competenze in merito a igiene e sanità pubblica”. “Tali valutazioni – scrive l’Arpa – in questi ambiti, sono competenza del Servizio di Igiene Pubblica della ASL territoriale. Arpalazio gestisce la rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria ed effettua attività di monitoraggio dell’aria ambiente ai sensi del d.lgs. 155/2010. Per quanto riguarda la presenza di odori molesti in aria non esistono una normativa o dei limiti di riferimento di legge. Qualora la sorgente del disagio fossero roghi di sostanze ignote, in base a campagne effettuate in precedenza in situazioni analoghe e tenendo in considerazione gli strumenti di analisi a disposizione, le variabili metereologiche e l’impossibilità di prevedere con precisione dal punto di vista spaziale e temporale il verificarsi di questi episodi, si ritiene notevolmente complesso evidenziare oggettivamente, con dati sperimentali, una criticità per la qualità dell’aria”. Dall’Arpa ricordano inoltre che “le norme di attuazione del piano di risanamento della qualità dell’aria (art. 7 comma 4) vietano la combustione all’aperto ed inoltre la combustione di rifiuti abbandonati o deposti in maniera incontrollata in aree non autorizzate costituisce reato penale ai sensi dell’art. 256- bis del D.lgs 152/2006. Le attività di controllo in questo ambito sono di competenza comunale; la combustione di rifiuti, in quanto attività illegale, deve essere repressa dalle forze dell’ordine”.

 

Redazione
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