venerdì, Aprile 26, 2024

Patto di stabilità, parla il commissario Gentiloni: “Non ha abbassato i debiti, al via la riforma”

Rivedere le regole Ue che fissano i vincoli per i conti pubblici dei Paesi dell’Eurozona per dare maggiore slancio alla crescita e agli investimenti, soprattutto verdi: la Commissione europea ha completato il suo esame del Patto di Stabilità e Crescita e questa mattina ha presentato il suo documento per aprire il dibattito con gli Stati membri e decidere in che direzione andare. Le regole Ue di bilancio hanno in parte aiutato la correzione degli squilibri e aumentato la difesa contro gli shock, ma allo stesso tempo il debito resta elevato in alcuni Paesi e spesso l’impostazione di politica di bilancio è stata pro-ciclica. Inoltre, i conti pubblici non sono orientati alla crescita: scrive la Commissione nel documento che avvia la consultazione sulla revisione del Patto di stabilità e le sue successive espansioni, diventato “troppo complesso, poco trasparente e poco prevedibile”. Partendo dalla premessa che le regole di bilancio finora si sono rivelate poco utili a raggiungere gli obiettivi di crescita della Ue, la Commissione avvia il processo di revisione partendo con una consultazione pubblica. Nei prossimi mesi Governi, parti sociali, economisti, università e società civile potranno dire la loro rispondendo alle domande che la Commissione ha formulato apposta per lanciare il dibattito. Come fare a ridurre gli squilibri macroeconomici, come assicurare stabilità dei conti a breve termine e sostenibilità nel lungo periodo, come andare incontro alle sfide dei Paesi più in difficoltà, come assicurare l’attuazione delle regole riflettendo su sanzioni e incentivi. La riflessione coinvolgerà anche la flessibilità attualmente prevista dalle regole, per renderla più adatta agli obiettivi del Green Deal, e quindi utile a favorire gli investimenti verdi. La consultazione avverrà tramite incontri, seminari, piattaforme di discussione online, e l’obiettivo è chiuderla entro l’anno. In base agli input ricevuti, soprattutto dai Governi, Bruxelles deciderà i prossimi eventuali passi. Lo scopo del dibattito è soprattutto cercare di ricostruire un consenso su un tema molto divisivo, che ha diviso la Ue tra Paesi virtuosi e non, tra Nord e Sud, falchi e colombe. L’idea è di trovare un nuovo quadro di regole che serva allo scopo di mantenere la stabilità delle finanze, ma allo stesso tempo favorendo la convergenza in quei Paesi che hanno meno margini di manovra a causa di problemi strutturali che li mettono in una condizione svantaggiata. “La stabilità resta un obiettivo ma serve ugualmente sostegno alla crescita e alla mobilitazione di enormi investimenti per combattere i cambiamenti climatici. Dobbiamo consentire politiche anti-cicliche dati i limiti che affronta la Bce”: lo ha detto il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni.  “La complessità delle regole rende difficile spiegare ai cittadini cosa dice Bruxelles ed è una cosa che non possiamo accettare”, ha aggiunto.  Con von der Leyen “abbiamo parlato della possibilità di rivedere il patto di stabilità e crescita”. Anzi io “invertirei i poli concettuali, facendolo diventare crescita e stabilità”, ha detto il premier Giuseppe Conte alla vigilia dell’annuncio della revisione del Patto da parte della Commissione Ue dopo l’incontro con la presidente Ursula von der Leyen a Bruxelles. “Il nostro contributo sarà nella direzione di facilitare gli investimenti verdi”, ha sottolineato il premier. Fare investimenti verdi in modo più facile “dovrà essere consentito a tutti e 27”, perché se così non fosse “si creerebbe un divario ancora maggiore” tra chi ha avuto accesso a investimenti facilitati e ha “realizzato una transizione più ampia, e chi rimane indietro. Invece tutti devono essere messi nella condizione di avere una facilitazione per gli investimenti verdi”. Bruxelles comincerà a consultare Governi e società civile sulla riforma del Patto. L’idea è di semplificare le regole, riesaminando anche la flessibilità, per aiutare la spesa verde. Per ora non indicherà una strada ma indicherà i limiti delle regole attuali, cercando di costruire un consenso su cui gettare le basi di una vera riforma.
Redazione
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