giovedì, Aprile 18, 2024

Palermo, un ragazzo originario del Senegal aggredito e picchiato da un gruppo di adolescenti

Un palermitano di 20 anni, originario del Senegal, è stato aggredito nella notte tra sabato e domenica in via Cavour, a Palermo. Secondo quanto ricostruito, un gruppo di adolescenti lo avrebbe insultato e colpito con un pugno al volto. Ancora da accertare la matrice razzista dell’aggressione. Il giovane è stato soccorso dalle volanti della polizia e dal 118. Trasportato all’ospedale Civico di Palermo è stato curato e dimesso con una prognosi di 10 giorni. “Essere nero o bianco, che senso ha?”, dice Kande, il giovane senegalese aggredito. “Vi ringrazio ancora, e urlo con voce alta che Palermo è una bellissima città accogliente antirazzista, a Palermo ci sono tante belle persone – scrive sui social – io mi trovo veramente benissimo a Palermo, ci sono pochi quelli che non sono mai usciti da Palermo, gli consiglio di girare un po’ il mondo e vedere come funziona. Sono veramente animali, troppo chiusi, essere nero o bianco che senso ha?”. “Non ho più parole, comunque a Palermo ci sono sempre tante belle persone, non siete tutti razzisti, a Palermo i razzisti ci sono, ma sono pochissimi”; conclude. “Palermo è la mia città preferita”, dice. “Un ragazzo, un giovane ragazzo ha subito un violento pestaggio solo a causa del colore della sua pelle. Una folla di palermitani in giro per la movida del sabato sera non è riuscita a fare di meglio che mettersi da parte e assistere allo spettacolo”, ha raccontato su Facebook il papà di un amico di quei due ragazzi che la scorsa notte sono intervenuti per fermare il pestaggio. “Due amici di mio figlio – scrive – sono passati e si sono accorti che stava succedendo qualcosa di strano e spiacevole, c’era una grande folla di gente disposta a semicerchio da entrambi i lati della strada mentre al centro della carreggiata un giovane ragazzo di colore stava venendo selvaggiamente picchiato da una folla di circa trenta adolescenti palermitani. Il ragazzo si stava difendendo come poteva, anche con l’aiuto di una catena ma nessuno interveniva. I due amici di mio figlio si sono messi al fianco del ragazzo aggredito mentre uno dei due chiamava la polizia. Appena visto che la vittima non era più sola i ragazzi aggressori sono fuggiti, lasciando la povera vittima pieno di lividi e con la faccia sanguinante”. L’aggressione, scrive il papà, “ha quasi sicuramente una matrice razzista viste le parole che sono state pronunciate quando tutto è iniziato ‘negro di mer…’ e subito cazzottoni. Chi si fa i ca…i suoi campa cent’anni si dice a Palermo. – aggiunge – Inutile dire che tra campare cento anni così da vermi e rischiare per un buon motivo la scelta dovrebbe essere facile per chi conserva empatia e dignità umana sufficiente a farci sentire esseri umani”.
Redazione
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